L'ANALISI
25 Ottobre 2018 - 07:00
Il celebre sarto francese si è spento ieri notte a Montecatini vittima di uno scompenso cardiaco - La sua vita e il suo ingresso nel mondo della moda
MONTECATINI TERME, 24. — Alle 24 di questa notte è deceduto improvvisamente a Montecatini Terme il noto sarto francese Christian Dior.
Da alcuni giorni egli aveva preso alloggio presso un grande albergo per un breve periodo di riposo.
Christian Dior era giunto a Montecatini dodici giorni or sono in compagnia di quattro suoi amici, coi quali intendeva trascorrere un breve periodo di riposo.
Ieri era rientrato in albergo nel tardo pomeriggio salendo subito nella sua camera, al terzo piano. Verso le 23 ha accusato un malessere; veniva subito chiamato un medico ma quando questi giungeva in albergo Christian Dior era ormai deceduto.
Con gli amici parigini, Christian Dior aveva preso alloggio in un albergo prossimo alle Terme ove effettuava delle visite per cura. Nei dodici giorni trascorsi nella cittadina termale aveva alternato visite ai dintorni, passeggiate lungo i viali e gite in macchina in varie località della Toscana. Il decesso è stato causato da un improvviso, scompenso cardiaco talmente grave che il medico accorso prontamente nulla ha potuto fare.
Stamane la salma di Christian Dior ha ricevuto l'assoluzione dal preposto di Montecatini, mons. Giulio Celli. La salma è ora vegliata nella camera dell'albergo da alcune religiose.
Da due anni Dior era preoccupato per il suo stato di salute. Alla vigilia della presentazione della sua ultima collezione aveva confidato ad alcuni amici i suoi presentimenti. «Ho sotto mano due giovani disegnatori di grande talento... Ben presto saranno pronti per darmi il cambio...».
Tutta la sua storia aveva avuto del leggendario. Era nato il 21 gennaio 1905 a Granville, nel Dipartimento della Manica, ove suo padre possedeva una industria di prodotti chimici. L'ambiente della sua infanzia lo ha descritto egli stesso nel suo libro di ricordi dal titolo «Christian Dior ed io».
La sua grande passione era l'eleganza. Alla vigilia della prima guerra mondiale passò dal collegio di Granville a quello di Janson-de-Sailly e quindi si dedicò agli studi universitari di scienze politiche. I suoi genitori si erano opposti al suo ingresso alla Accademia di Belle Arti.
Nel 1919, «disceso a Parigi», trovava alloggio nella Avenue Henri-Martin, in prossimità di quello che doveva essere il suo ultimo domicilio.
Appassionato d'arte moderna divenne direttore di una «galleria». Lanciò Berard, divenne intimo di Max Jacob, di Cocteau, di Henri Sauguet, ma gli affari non gli sorrisero.
Molto tempo dopo, già ricco e famoso doveva ricostruire per se stesso la «sua galleria» riacquistando i Barard che aveva venduto, ritrovando i Max Jacob, ricreando l’atmosfera delle amicizie della sua gioventù, che era tutta la sua vita. Era l'epoca dorata del «Boeuf sur le toit», di Chanel, di Poiret, di Jeanne Lanvin, di Molyneux.
Ultimato il suo servizio militare nel 1927, Christian Dior, che aveva conservato la nostalgia della sua carriera artistica annegata sul nascere, si diede a disegnare, abbozzando fra l'altro alcuni schizzi di modelli. Doveva essere la sua fortuna, l'inizio della sua gloria. Rovinato dalla crisi economica, nel 1935 cercò infatti di riportarsi a galla divenendo disegnatore di moda.
Nel 1936 vendette un suo primo modello per 20 franchi ed entrò come disegnatore nella «Maison Piguet» e il 15 dicembre 1946 veniva inaugurata la «Maison Dior» che avrebbe ospitato la sua prima grande collezione primaverile del 1947.
Uscita da un'epoca di guerra, d'uniformi e di donnesoldato, la moda era triste; Dior disegnò delle «donnefiori», dalle spalle dolci, dai busti fioriti, dalle sottane larghe come corolle: nasceva così la moda «new-look», la moda che doveva rivoluzionare la silhouette e che produsse l’effetto di una bomba in tutto il mondo.
Divenuto in breve il francese più celebre del mondo, Dior si preoccupò di ampliare i suoi «atelier», aprire succursali a New York e a Caracas, reparti di «creazione», di profumi, calze, guanti, biancheria e sopramobili e finalmente una boutique per «uomini».
I suoi dipendenti lo ammiravano come un «superuomo». Era fiero delle sue «clusettes» e quando diceva «le mie figliole» parlando di esse, aveva un accento paterno.
Dior doveva celebrare quest’anno il decimo anniversario della fondazione della sua «Maison». Per la moda francese la scomparsa del «mago» costituisce una perdita gravissima. Nel mondo intero nessuno osava realizzare un modello prima di conoscere la «sua linea». I suoi saloni parigini erano il palcoscenico della eleganza mondiale.
Mediagallery
CALCIO
Prossimi EventiScopri tutti gli eventi
Tipologia
Data di inizio 14 ottobre 2025 - 21:00
Acrobatiche poetiche - Stagione teatrale 2025
Tipologia
Data di inizio 15 ottobre 2025 - 18:00
Tipologia
Data di inizio 16 ottobre 2025 - 17:30
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris