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CRONACA

Cinque bagnanti in difficoltà salvati in Sardegna

Un kitsurfer spagnolo ne porta a riva tre, domenica 7 luglio nelle stesse acque un turista era stato soccorso da Filippo Magnini

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

16 Luglio 2019 - 15:57

Bagnanti rischiano di annegare, salvati dai bagnini un ingegnere e un kitesurfer

CAGLIARI (16 luglio 2019) - Stavolta Filippo Magnini non c’era. Ma sono stati due bagnini, un kitesurfer spagnolo e un ingegnere di Cagliari (esperto nuotatore) a salvare cinque bagnanti che rischiavano di annegare nel mare di Cala Sinzias, lo stesso in cui due domeniche fa l’ex campione del mondo di nuoto aveva soccorso un altro turista in grave difficoltà [LEGGI].

Oggi il mare era grosso, spinto da un forte vento di Grecale, e i bagnini del lido Tamatete avevano esposto bandiera rossa. Ciò nonostante, nella parte più a sud della cala, quella più vicina agli scogli, davanti alla spiaggia libera, alcuni temerari si sono tuffati fra le onde. Addirittura un padre si è immerso insieme alla figlia di pochi anni, incurante del pericolo. Come racconta il giornalista Marco Bencivenga, direttore responsabile de La Provincia di Cremoma e testimone oculare del plurimo salvataggio, l’allarme  è scattato poco dopo le 12.30, quando i cinque si sono resi conto di non riuscire a rientrare a riva: dal lido Tamatete sono accorsi due bagnini, Mauro Zuddas e Matteo Melis, impossibilitati a intervenire dal mare con un gommone a causa delle onde impetuose.

Imanol Tapia e Andrea Obino

Provvidenziale la presenza di un kitesurfer, il giovane turista spagnolo Imanol Tapia di Bilbao, che prima ha avvicinato ai bagnanti le ciambelle di salvataggio lanciate dai bagnini, poi da solo ha portato in salvo tre persone, letteralmente trascinandole a riva aggrappate alla sua tavola, sfruttando la forza del vento nella vela. Intanto i bagnini - coordinati dal titolare del Tamatete, Daniele Bellandi, ex militare esperto di situazioni di emergenza che aveva nel frattempo allertato 118 e GuardiaCostiera - hanno soccorso un bagnante belga di circa 35 anni che fra mille difficoltà era riuscito ad aggrapparsi a uno scoglio, ma era stremato e in stato di shock dopo avere bevuto molta acqua. Anche Andrea Obino - un ingegnere di Cagliari che lavora alla Ctm, la municipalizzata dei trasporti locale - ha contribuito al salvataggio di gruppo gettandosi in acqua, raggiungendo a nuoto l’ultimo bagnante in difficoltà e aiutandolo a rientrare. Alla fine, scampato pericolo per tutti. I bagnini, il kitesurfer e l’ingegnere-nuotatore a quel punto sono stati applauditi dalla folla che si era nel frattempo assiepata sulla riva.

“Siete eroi”, hanno commentato alcune signore presenti, prima di abbracciare i coraggiosi salvatori. Al bagnante più grave è stata applicata la maschera dell’ossigeno. Quando è arrivata l’ambulanza dei Volontari Soccorso Sardegna, però, si è ripreso, tanto da rifiutare il ricovero in ospedale. “Quando ho esposto la bandiera rossa, di primo mattino, sono andato alla spiaggia libera e ho consigliato a tutti di non fare il bagno vicino agli scogli anche se era fuori dalla nostra giurisdizione - ha rivelato il bagnino  Matteo Melis -. Purtroppo, molti sottovalutano i pericoli del mare e non si rendono conto che, in questi casi, vicino alle rocce si creano vortici, correnti e mulinelli che ti impediscono di tornare a riva. In pratica, uno nuota, nuota, ma resta sempre nello stesso posto, finché non prende paura o finisce le forze”. Per fortuna domenica scorsa a Cala Sinzias domenica scorsa c’era Filippo Magnini e oggi quattro coraggiosi soccorritori. Ma per non rendere necessari miracoli basterebbe evitare imprudenze e rispettare i divieti.

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