L'ANALISI
02 Ottobre 2022 - 10:29
Gian Marco Centinaio
CREMONA - La battaglia dell’agricoltura contro il Nutriscore non si ferma. Anzi: con la politica al fianco, appare pronta al rush finale. E lo lasciano chiaramente intendere le parole del sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio. «Vogliamo che le nuove generazioni sappiano da dove arriviamo: dalla la terra, dai nostri prodotti, dai territori. Non possiamo pensare che le scelte alimentari siano condizionate da un’etichetta anomala e semplificatrice che ha dietro un ragionamento banale. Tutto fa bene e tutto fa male, dipende dalle quantità che consumiamo. L’Italia deve andare nella direzione che ci sta chiedendo il settore, così che il nostro paese possa andare in Europa a testa alta e far capire perché il Nutriscore è sbagliato. Per fare questo bisogna strutturare un ministero diverso, un ministero dell’agroalimentare che permetta non solo al settore agricolo, ma all’intera filiera, di andare con la giusta voce a spiegare agli altri paesi le nostre ragioni e fare gioco di squadra in Ue, anche insieme alle associazioni di categoria».
Centinaio è entrato nello specifico: «Il castello del Nutriscore sta già crollando, tanto che il suo ideatore è sempre più nervoso e accusa l’Italia di fare lobby – ha aggiunto il sottosegretario — . L’Italia non fa lobby, sta solo e semplicemente tutelando la Dieta Mediterranea, che è patrimonio dell’umanità. In Europa abbiamo portato la questione dell’etichettatura d’origine chiedendo di indicare la provenienza. Ci hanno risposto che si rischiava di inquinare il mercato. Con l’etichettatura a semaforo il mercato non si inquina, si distrugge», ha concluso Centinaio.
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