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LA MORTE DI GORBACIOV

Ceruti: «Io e Michail a braccetto. Uomo di dialogo e di pace»

Il filosofo cremonese ricorda l’incontro con l’uomo della Perestroika a Bergamo in un confronto su Europa e futuro

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

01 Settembre 2022 - 08:29

Ceruti: «Io e Michail a braccetto. Uomo di dialogo e di pace»

Il filosofo cremonese Mauro Ceruti e Michail Gorbaciov

CREMONA - «Michail Gorbaciov, uomo di pace e del disarmo nucleare, muore in un tempo in cui la sua visione di pace globale s’infrange contro l’azione di riarmo e nella guerra in Ucraina voluta e portata avanti da Vladimir Putin». È la considerazione amara e sofferta di Mauro Ceruti, filosofo della complessità, che ebbe modo di incontrare e dialogare con il leader sovietico a Bergamo in un incontro al centro congressi Papa Giovanni XXIII, il 15 marzo 1995, con l’intervento di Loris Capovilla, già segretario del papa bergamasco e Oliviero Beha come moderatore.

«Per me — continua Ceruti — Gorbaciov era un punto di riferimento nella mia riflessione filosofica e politica. Avevo appena pubblicato con Edgar Morin il saggio ‘L’Europa nell’era planetaria’. Mi ricordo che lo definii novello Mosè, perché in grado di aprire passaggi in luoghi invalicabili. A un certo punto mi prese sotto braccio e mi ringraziò per le mie parole, ma mi disse anche che accostarlo a Mosè era un po’ troppo. Il grande personaggio biblico era riuscito a liberare il suo popolo, lui non ancora. Mi fece immensamente piacere sapere che aveva letto il mio libro, probabilmente nella traduzione tedesca».

Nel racconto di Ceruti c’è anche la sottolineatura dell’aspetto umano di un leader che «mi parve da subito predisposto al dialogo, desideroso di un contatto fisico, ben lontano dall’immagine austera e grigia dei presidenti dell’Urss. E ciò lo dimostrò anche nel suo sguardo preoccupato, quando perse di vista, fra la folla, la sua Raissa e anche in quell’occasione ebbe modo di sottolineare che molte cose che aveva fatto, senza la moglie non sarebbero state possibili». Poi la memoria corre al ruolo di quel leader «il primo leader globale, un uomo che seppe portare avanti una rivoluzione globale in maniera non violenta e avendo la pace come obiettivo — prosegue —. Nessuno dei capi di Stato pensava, fino al giorno prima, che il muro di Berlino potesse cadere. Da presidente dell’Urss Gorbaciov avrebbe voluto riformare la sua Russia, ma per fare questo era necessario porre fine alla guerra fredda e parlare con i leader dell’Occidente, Margaret Thatcher e soprattutto Ronald Reagan che solo pochi giorni prima della nomina di Gorbaciov definì l’Urss l’impero del male».

Ma è proprio la prospettiva globale e la complessità dell’epoca che si apriva a caratterizzare la visione e il pensiero di Gorbaciov: «Parlando di Chernobyl mi disse che dopo quanto era successo non era più lo stesso - prosegue Ceruti -. Si rese conto di come da un piccolo incidente potessero scaturire conseguenze più grandi ed inimmaginabili. Per questo per Gorbaciov il disarmo nucleare era imprescindibile, consapevole che bisognava adottare un nuovo paradigma d’azione e di pensiero. La straordinaria potenza tecnica si sposa con un altrettanta inedita interdipendenza. Chernobyl ebbe effetti diretti e indiretti globali, da qui la necessità per Gorbaciov di affrontare la complessità del mondo che si spalancava dopo la fine della guerra fredda, un mondo inedito».

Nell’incontro, affollatissimo, a Bergamo Ceruti aveva ricordato lo spessore di umanista del leader russo: «Un uomo di pace che partito con l’idea di ristrutturare il sistema sovietico finì col farlo implodere, cambiando il mondo e aprendo alla globalizzazione. Volendo rinnovare alcuni aspetti del sistema sovietico, Gorbaciov con la sua Perestroika sgretolò un intero sistema, e come nel gioco del Domino i tasselli caddero l’uno dopo l’altro, dando vita a uno scenario inedito e nuovo. La visione di Gorbaciov era la visione di un mondo di pace e senza il pericolo nucleare. Oggi quella visione viene cancellata da una tendenza diametralmente opposta e che fa paura». 

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