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FIESCO: LA STORIA

Fondazione, la cucina brilla delle «stelle» gourmet

Dopo le esperienze ai fornelli dei ristoranti più blasonati, Gusmaroli decide di cucinare per i nonni

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

15 Luglio 2022 - 09:31

Fondazione, la cucina brilla delle «stelle» gourmet

Lo chef Antonio Gusmaroli

FIESCO - Da Gualtiero Marchesi, passando per gli stellati di ogni dove, alla cucina della Fondazione per anziani di Fiesco. È la favola di Antonio Gusmaroli, chef della Rsa di Sereni Orizzonti, che ha deciso di mettere il suo talento gastornomico al servizio dei nonni. «Ogni giorno, offro ai pazienti della struttura un menù rivisitato secondo le varie esigenze — racconta —: ci sono alcuni ospiti, che possono e desiderano mangiare tutto; altri che invece, per motivi di salute, hanno perso l’appetito. La mia sfida quotidiana è ridare il piacere del cibo anche a chi l’ha perduto». Non è necessariamente vero che, per apprezzare un piatto prelibato e gustoso, si debba andare in un ristorante stellato: a volte le cose più semplici possono riservare delle sorprese. È questo il succo della lezione di chef Gusmaroli che, ogni giorno, cucina e impiatta per gli ospiti anziani della casa di riposo di Fiesco.

Una delle creazioni culinarie di Antonio Gusmaroli servite ogni giorno agli anziani della casa di riposo di Fiesco


Antonio è nato a Lodi, ma ha origini bergamasche. A 14 anni è andato via di casa per intraprendere la scuola alberghiera. D’inverno frequentava le lezioni e d’estate lavorava per la stagione. Ha iniziato dal basso, come racconta: «I primi anni lavavo le pentole nei ristoranti. Con il tempo, ho avuto la fortuna di conoscere grandi maestri, come Marchesi, che mi hanno fatto conoscere il mondo della cucina e i trucchi del mestiere». Negli anni successivi, ha girato il mondo: ha lavorato nelle cucine più rinomate della Costa Smeralda, Istambul, Barcellona, Göteborg e Vienna. Infine, dopo l’esperienza come chef al Jolly Hotel di Milano, ha collaborato anche con l’Hotel Danieli di Venezia e l’Hotel Sheraton di Firenze. «Ho girato il mondo per molti anni, ma dovunque si vada, dal ristorante più importante alla cucina di una residenza per anziani, l’amore è lo stesso e l’arte e la creatività che impegno nel mio lavoro non sono mai cambiate. Io dico sempre che anche con una semplice mela si può fare tutto. Bisogna mettere amore nei piatti e qualsiasi ingrediente, anche il più semplice, se saputo sapientemente usare e abbinare, può dare vita a dei piatti buonissimi».

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