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La serie 'Doc - Nelle tue mani' andrà in Usa, si lavora alla terza stagione

Il 63enne medico cremonese Pierdante Piccioni ha ispirato la fiction: "Gallina dalle uova d’oro". Una delle ipotesi è che Fanti sia interpretato da Matthew David McConaughey

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

16 Giugno 2022 - 11:21

La serie 'Doc - Nelle tue mani' andrà in Usa, si lavora alla terza stagione

Luca Argentero e Pierdante Piccioni

CREMONA - «Stiamo lavorando alla terza serie di Doc - Nelle tue mani, ma non sono autorizzato a dire di più. Dovrebbe andare in onda nella primavera dell’anno prossimo. Si ragionerà ancora di empatia, di metodo Fanti, ma è una delle ipotesi. Naturalmente non si snaturerà la storia e non mancheranno le sorprese». Non dice di più il medico cremonese Pierdante Piccioni, ex primario del Pronto Soccorso di Codogno, ospedale simbolo del Covid, che con la sua storia ha ispirato la serie tv della Rai record di ascolti Doc - Nelle tue mani, con Luca Argentero nei panni del protagonista Andrea Fanti, e ha collaborato alla sceneggiatura per la parte medica. Piccioni, che dopo un incidente ha perso 12 anni di ricordi, ha scritto con il giornalista Pierangelo Sapegno «Doc. Nelle tue mani», l’ultimo romanzo edito da Mondadori sulla seconda stagione della fiction. Gli autori hanno presentato il libro al Circolo dei Lettori di Torino con Maurizio Assalto e Gianni Armand Pilon in un incontro che è stato l’occasione per tornare a parlare del rapporto tra la sua vita e la serie televisiva.

"Doc è per la Rai la gallina delle uova d’oro. Una sera, durante un incontro, persone di Mediaset e Netflix dicevano scherzando che avrebbero comprato la serie dalla Rai a qualunque prezzo», racconta Piccioni. «La prima stagione ha avuto un successo enorme con più di 100 Paesi al mondo che hanno acquistato i diritti. La seconda è sulla stessa strada. Ora anche la Sony ha comprato i diritti del format per mandarlo in onda in America. Stanno facendo il casting, una delle ipotesi è che Fanti sia interpretato da Matthew David McConaughey, non nascondo che non mi dispiacerebbe». Piccioni, 63 anni, parla del suo rapporto con la serie tv con "un misto di orgoglio e di imbarazzo. Parla di me perché c'è molta autobiografia, e sono cicatrici vive anche se sono passati nove anni. Faccio fatica. Non è una bella storia qualsiasi, è la mia storia bella. Per questo non sono mai riuscito a vedere una puntata intera nonostante abbia partecipato alla sceneggiatura, fa troppo male».

Della sua vita privata non c'è nulla di vero, "tutto inventato: la storia del figlio morto, l’amante, il lavoro della moglie che non fa il medico. Io, invece, ero davvero un primario rigido, mi chiamavano 'principe bastardo', l'incidente mi ha cambiato, ho imparato ad ascoltare, a condividere». Il successo, innegabile, ha un prezzo: la realtà spesso si confonde con la finzione. «Qualcuno mi dice che vuole essere curato solo da Doc, potrei mandarlo da Argentero», scherza Piccioni. «C'è anche tanta gente che mi chiama da tutta Italia, dicono che hanno un caso per Doc. Quasi una gara. I miei figli mi prendono in giro, sostengono che non voglio andare in pensione perché cerco nuove storie per Doc». (ANSA)

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