CALCIO
IL DELITTO TANZI
09 Maggio 2021 - 15:16
Il vescovo Enrico Solmi
PARMA - Quanto successo nel mulino abbandonato deve stimolare sia i singoli che la collettività a mettersi in ascolto dei giovani e “liberare” la nostra società da “pesi subdoli e oppressivi come l’abbandono scolastico, la passione non incanalata nell’amore che precipita nella violenza, la presenza di falsi maestro e l’assenza di esempi significativi”. Lo ha detto il vescovo di Parma Enrico Solmi, ieri pomeriggio, presiedendo la messa nella basilica magistrale di Santa Maria della Steccata, santuario mariano cattolico situato in strada Giuseppe Garibaldi.
“Il tutto - ha continuato il presule - unito ad un senso di responsabilità, che quando non si realizza, diventa senso di colpa dopo aver compiuto azioni irreversibili in una cultura dove tutto sembra reversibile”. Per il capo della Diocesi di Parma “abbiamo una responsabilità collettiva per quanto è accaduto e non vogliamo voltare la faccia dall’altra parte”. Non è tempo di ignorare i drammi come quello, terribile, avvenuto in via Volturno, dove “è stato ucciso un giovane, quasi ventenne, da un altro coetaneo e dove è stata ferita l’ex ragazza dell’uccisore, diventata la fidanzata del ragazzo ucciso”.
Secondo monsignor Solmi “è più che mai urgente interpretare le domande dei giovani, i segni che ci mandano e prospettare per loro un futuro, rendendolo attraente”. Serve “un esame di coscienza da parte di tutti, anche della Chiesa”. Davanti a questa tragedia “rimangono la certezza che la vita non finisce e che l’amore cercato dal giovane ucciso ora può essere vissuto davanti a Dio. Tutto questo possa essere di consolazione per parenti e amici e possa accendere una luce in fondo a quello che potrebbe sembrare un vicolo cieco, per chi ha ucciso”, ha concluso il vescovo.
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