L'ANALISI
16 Dicembre 2025 - 08:55
Bruno Tira, fondatore dell’Altana, e una scena di ‘Bar Barie’, uno degli spettacoli storici
CREMONA - Mezzo secolo di teatro e impegno nel sociale, cinquant'anni di azione culturale dentro e fuori il palcoscenico. È questo il traguardo ideale della Cooperativa Altana, fondata da Bruno Tira nel 1975. Il debutto ufficiale fu il 18 dicembre 1975 nel teatrino parrocchiale dell'istituto Canossiane con 'La vita è una ruota che gira', spettacolo premiato due anni dopo alla Terrazza Martini di Milano dalla Federazione Oratori di Milano. Questo è stato l'inizio di un'avventura intrapresa da una ventina di ragazzi poco più che maggiorenni con la passione del teatro.
Oggi l'Altana non c'è più, ma il suo fondatore, Bruno Tira ne ha voluto ricordare gli esordi con la messinscena 'Assassinio nella Cattedrale' di Thomas Stearns Eliot che andrà in scena venerdì 19 dicembre nella chiesa di San Pietro al Po. «Si tratta di un lavoro che ho sempre amato e che ci è piaciuto proporre in uno spazio non convenzionale, affidando la regia a Mattia Cabrini della Compagnia del Piccoli – racconta Tira -. Dopo tanti anni torno in scena e mi fa un poco effetto, ma vuol dire che il fuoco del teatro non si è spento, questo lo sapevo, ma da qui a mettersi in gioco è un bel passo».
Ma è tornando alla storia dell’Altana che Tira cerca di sintetizzare un percorso articolato, ma con un’idea di fondo: il teatro è e deve essere anima della comunità, è risorsa e opportunità: «Gli anni ’80 sono per il gruppo la scelta del professionismo, il contesto è quello del teatro ragazzi e dell’attività di animazione. Al contesto animativo si legano ‘Cyrco Mayor’s’ e ‘Pantalone e la bambola’, ‘Smile’, e lo spettacolo ‘Piccolo principe’, tutte esperienze che portano il gruppo a diventare un punto di riferimento per l’animazione e il teatro ragazzi. Dal 1980 al 1985 come Altana partecipiamo alla consulenza artistica delle stagioni di prosa del Ponchielli e, nello stesso lasso di tempo, prende parte alla consulenza artistica per la rassegna provinciale ‘Recitarcantando’.»
«Altri tempi – afferma Tira -, importanti ma altri tempi e pensarci oggi fa venire un po’ di nostalgia, ma ci si rende conto che ciò che abbiamo fatto ha avuto una sua importanza, soprattutto nel legame fra arti sceniche, territorio e contesti sociali. In quegli anni abbiamo messo a fuoco le nostre peculiarità. Da un lato la spinta propulsiva era la voglia di fare teatro, dall’altro lato c’era la vocazione al sociale che poi negli ultimi tempi ci ha portato a lavorare in contesto come le Rsa nell’ambito delle azioni di animazione di comunità».

L’attività teatrale, fin dalle origini per l’Altana, va di pari passo con quella di animazione, gli spettacoli si affiancano all’organizzazione di corsi rivolti agli insegnanti delle materne e delle elementari. Gli anni ’80 sono infatti un periodo felice che segna l’ingresso delle attività teatrali nell’ambito della scuola: il linguaggio della scena è infatti uno strumento prezioso per sviluppare le dinamiche di gruppo e l’espressività di bambini e ragazzi.
Alla fine degli anni ’90 si affaccia nella storia dell’Altana un nuovo ambito d’azione. Nel 1990 nell’ambito della formazione la cooperativa organizza un corso per operatori dell’ospedale Germani di Cingia de’ Botti. Per quanto riguarda l’azione di prevenzione al disagio nel campo del sociale l’Altana organizza corsi di dinamiche presso l’USSL di Carate Brianza e un percorso di formazione rivolto agli insegnanti di Seregno, nell’ambito della prevenzione al disagio giovanile. Nasce il progetto di animazione presso la Casa di Riposo dell’Istituto Vismara de Petri di San Bassano.
La cooperativa realizza la parte teorica del progetto e la gestione diretta attuando un lavoro pluriennale di animazione. «È con gli anni Novanta che l’attività teatrale del gruppo passa apparentemente in secondo piano – spiega Tira -. L’animazione nelle case di riposo fa virare l’attività di tutta la cooperativa che pure nell’ultimo decennio del secolo scorso produce: ‘Bar Barie’, ‘Lo Gatto e La Volpe’. Nell’ambito socio-assistenziale l’Altana offre servizio di assistenza domiciliare (Sad), servizio di assistenza sociale e da ultimo, ma assolutamente innovativo di ‘custodia sociale’, un’azione quest’ultima che dà conto di una filosofia di fondo che vuole l’agire cooperativistico di Altana in nome della dignità della persona, di un’autonomia e socialità dell’anziano o della persona in difficoltà tutelate con amore e determinazione per una dignità del vivere».
Ed allora ecco che il ricordo di quel gruppo di amici che mezzo secolo fa diede vita all’Altana oggi vive o rivive, simbolicamente, nella messinscena di ‘Assassinio nella Cattedrale’, un testo denso di spiritualità e pensiero, un testo che chiede agli spettatori di non essere semplici testimoni, ma di essere presenze attive, di essere coro e dunque comunità che vive e respira la parola e il pensiero.
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