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LA CITTA' DELLA MUSICA

Il ritorno di Stradivari. Rinasce la casa-bottega

Martedì 4 luglio l’inaugurazione, oggi (ore 19) il direttore artistico Von Arx suona in cortile Federico II

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

02 Luglio 2023 - 08:57

Il ritorno  di Stradivari. Rinasce la casa-bottega

L'esterno di Casa Stradivari e Fabrizio Von Arx

CREMONA - Gli brillano gli occhi mentre entra a Casa Stradivari, a poche ore dall’inaugurazione dell’abitazione del massimo liutaio cittadino, per anni negozio alla moda della città, Il Te per Due. Da martedì la casa in corso Garibaldi 57 tornerà alla sua antica funzione di casa/bottega: «Abbiamo scelto di inaugurare il 4 luglio perché fu proprio in questo stesso giorno nel 1667 che il più geniale liutaio di tutti i tempi fece il suo ingresso in quella che sarà la sua prima dimora nuziale e il suo primo atelier», spiega Fabrizio von Arx, direttore artistico della Fondazione Casa Stradivari, tenendo stretto il suo Stradivari 1720 The Angel l’origine del progetto di Casa Stradivari, condiviso con gli altri fondatori della Fondazione, Antonio Gambardella, Vincent Bernasconi e Stefania Soldi, in stretta sinergia con il Comune di Cremona.

Due delle sale restaurate di Casa Stradivari in corso Garibaldi 57

Dalla grande vetrina si intuisce il cuore della bottega del maestro, laddove fino a qualche tempo fa c’erano tazzine e suppellettili per la casa, troveranno spazio i tavoli di lavoro per quattro studenti liutai che saranno selezionati per condurre un’esperienza di alta formazione a stretto contato con maestri liutai e artisti di caratura internazionale. La ristrutturazione – affidata agli architetti Daniele e Nayla Renzi – ha riportato all’antico splendore la casa: «Abbiamo tolto tutto ciò che non apparteneva all’impianto originale – spiega von Arx — consolidato i soffitti, valorizzato le travi lignee, lavorato sui pavimenti recuperando quanto c’era e pensando a una pavimentazione adatta all’epoca, ma con tutti i comfort di una nuova sede per la formazione dei liutai di oggi e del nostro futuro, sulla scorta della lezione di ricerca messa in atto per tutta la sua vita da Antonio Stradivari».

Mentre parla von Arx non sta nella pelle e racconta come il recupero dell’immobile sia stato pensato in armonia con le finalità formative e culturali della Fondazione Casa Stradivari, così mostrando il grande salone all’ingresso spiega: «Al piano terra, che fu sede della bottega, saranno nuovamente costruiti strumenti ad arco. Giovani artigiani si cimenteranno in percorsi di formazione e specializzazione nell’arte della liuteria cremonese. Gli apprendisti liutai frequenteranno un corso di 18 mesi sotto la guida di maestri di fama internazionale come Bruce Carlsson, Marcello Ive, Primo Pistoni e Davide Sora. Carlo Andrea Rozzi e Alessandro Voltini si occuperanno del progetto di analisi acustica degli strumenti nelle varie fasi di lavorazione; e il chimico Curzio Merlo dello studio delle vernici. Nel quadro del programma verranno inseriti seminari e approfondimenti aperti anche a tutta la comunità liutaria, in collaborazione con altre realtà del territorio».

Il cortile interno è stato reso abitabile e coperto da un vetro che mostra in altezza lo sviluppo della casa, un colpo d’occhio affascinante che dà l’idea di come si sviluppavano le case bottega della Cremona d’un tempo. «Il primo piano della casa, nella parte che dà su corso Garibaldi, abbiamo mantenuto le due sale di rappresentanza in cui si terranno esposizioni, incontri culturali aperti alla città, concerti – continua il direttore artistico von Arx -. L’idea di Casa Stradivari è quella di un luogo aperto sulla città, uno spazio in cui ciò che interessa musica, musicisti e liutai abbia una ricaduta sulla comunità, perché ad essa appartiene. Cremona ha le potenzialità di diventare una Salisburgo italiana con Stradivari e Monteverdi a fare da richiamo. Ciò che si vuole fare a Casa Stradivari è costruire relazioni, far incontrare musicisti e artisti, il tutto in sinergia con Comune, Museo del Violino, Fondazione Stauffer, Conservatorio, le istituzioni della città».

Nella parte più interna «una sala è dedicata alle prove di acustica e di risonanza del legno e dei pezzi che compongono il violino – spiega -. Stradivari metteva polvere di piombo sulla tavola e poi, battendola, ne osservava la risonanza. Le prassi dell’antico saper fare liutario hanno trovato casa, mi viene voglia di dire», afferma, mostrando una sala in cui s’immagina i pannelli acustici montati e tutto ciò che serve per scoprire l’anima sonora dei futuri violini. Al secondo piano è stato ricavato un piccolo ed elegante appartamento destinato a ospitare l’artista in residenza che incontrerà per tre o quattro giorni, al massimo una settimana gli studenti che si formano come liutai, ma anche i musicisti: una cucina abitabile, un’ampia camera da letto che dà su corso Garibaldi, un locale ricco di fascino e di storia per far sentire a proprio agio gli artisti che vorranno collaborare al percorso formativo.

«Casa Stradivari ospiterà regolarmente artisti impegnati in diverse discipline, volti a sviluppare progetti culturali favorendo il dialogo con allievi e musicisti, quel dialogo virtuoso che già Stradivari coltivò con passione – prosegue von Arx e mostra con orgoglio la parte più alta della casa –. Ed ecco poi l’altana, il ‘secadùur’, luogo misterioso preservato e intatto dove, tra storia e leggenda, gli strumenti del liutaio cremonese lasciati ad essiccare acquisivano la loro magica risonanza». Si accede all’altana con una ripida scala in legno, lo spazio non sarà pubblico, ma nella sua essenzialità il luogo di essicazione dei violini, il luogo in cui legno, aria, tempo e luce compartecipano a creare quella voce unica che hanno gli strumenti nati sotto l’egida di Antonio Stradivari.


Lo stabile di corso Garibaldi 57 è realtà, lo sarà da martedì mattina, uno spazio che dà casa a Stradivari, ma soprattutto rende sempre più tangibile, toccabile, vivibile il saper fare liutario, «riconosciuto dall’Unesco come Bene immateriale dell’umanità, ma che noi con Casa Stradivari e insieme alla città di Cremona intendiamo rendere sempre più materiale, oltre che visibile e da vivere anche da parte di chi non è liutaio o musicista. La musica e l’arte in genere sono patrimonio di tutti e non solo di chi lo fa», conclude von Arx, prendendo in mano il suo Stradivari 1720 per farne risuonare le note al primo piano dell’edificio ristrutturato e pronti a riaccogliere l’antico mestiere del maestro. E veramente si ha l’impressione che il violino – The Angel – suoni di felicità per essere ritornato a casa, a Casa Stradivari.

Oggi alle 19, nel cortile Federico II di Palazzo Comunale, il maestro von Arx si esibirà con il suo Stradivari del 1720 The Angel ex Madrileño insieme al clavicembalista Paolo Corsi e all’Orchestra del Conservatorio Monteverdi. Domani alle 12 si terrà, nell’auditorium Giovanni Arvedi del Museo del violino, il concerto di von Arx con il pianista statunitense Kit Armstrong, poi il giorno successivo Casa Stradivari — ore 11 — si svelerà alla cittadinanza in tutta la sua bellezza, un luogo simbolo destinato a fungere da spazio di incontro.

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