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IL CASO

Burattini a secco, Bona: «Ma la cassa è vuota...»

L'assessore: «La rassegna di Cauzzi ha valore culturale e sociale, ma l’assessorato non ha soldi»

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

07 Novembre 2025 - 10:03

Burattini a secco, Bona: «Ma la cassa è vuota...»

CREMONA - ‘Bambole, non c’è una lira’: così si intitolava un varietà in onda sulla Rai in bianco e nero di fine anni Settanta. E così si può riassumere, nella sostanza, la motivazione del mancato finanziamento al Filo dei burattini, ventennale rassegna di teatro di figura organizzata dall’associazione culturale EmmeCi di Massimo Cauzzi.

«Purtroppo non abbiamo potuto finanziare gli spettacoli di burattini per mancanza di fondi – spiega Rodolfo Bona, assessore alla Cultura –. Il riconoscimento culturale e sociale della rassegna è stato riconosciuto ed è infatti con grande rammarico che siamo stati costretti a dire di no. Speriamo di poter riprendere l’erogazione già a partire dal 2026».

Bona poi ricostruisce l’iter burocratico di domanda e bocciatura: «La pec della richiesta è arrivata il 9 settembre e come di consueto è stata presa in carico dagli uffici – spiega –. Però soldi non c’erano e siamo stati obbligati a negare il contributo».

A colpire è l’entità della cifra richiesta: «Circa 3mila euro, se ricordo bene», dice Bona. Non sembrerebbe una somma da ribaltare un bilancio comunale, e non si sa se questo suscita più stupore, rabbia o sconcerto. «Purtroppo – ammette Bona – l’aiuto che l’amministrazione può dare alle piccole associazioni è un contributo in questo ordine di grandezza. E spiace ancora di più constatare che non ci siano soldi per tutti. Sono il primo a esserne dispiaciuto».

Nessuna possibilità di marcia indietro, nessuna ipotesi di recuperare i fondi necessari tra i ‘rimasugli’ rimasti in cassa. La cassa è, appunto, vuota e tutto è rimandato (forse) al prossimo anno.

La fine del 2025 non vedrà alzarsi il sipario su una rassegna teatrale che ha saputo unire in questi anni più di una generazione, facendo conoscere anche ai figli dell’era digitale la magia, il fascino e la poesia dei burattini.

«Abbiamo ottenuto, come negli anni precedenti, la collaborazione e il patrocinio del Comune di Cremona, che ne riconosce il valore culturale e sociale ma, purtroppo, non il sostegno economico a copertura dell’iniziativa. Con il solo aiuto degli sponsor — che comunque ringrazio — non riusciamo a realizzarla. A questo punto gli auguri di buone feste ve li faccio attraverso questo comunicato e non, come da tradizione, dal palcoscenico del CineFilo», ha scritto Cauzzi annunciando la resa.

Gioppino, Arlecchino, Brighella, Fagiolino, le tante principesse prigioniere e i molti vecchiacci burberi e avari smetteranno di far ridere e di far paura. Sarebbero sufficienti 3mila euro a riaprire la baracca: il Comune non li ha, ma è una cifra a portata di privato. E chissà che qualcuno riesca a mettere mano al portafoglio. E al cuore.

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