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IL VIAGGIO DELLA MEMORIA

In principio era l’odio nei posti amati da Hitler

Incontri e seminari prima della visita a Norimberga e Flossenbürg. È la ventinovesima edizione

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

24 Ottobre 2025 - 11:25

In principio era l’odio nei posti amati da Hitler

Nella foto di Francesco Pinzi, un gruppo di studenti al Memoriale del campo di Flossenbürg

CREMONA - Da città simbolo del nazismo a luogo scelto per il Processo dei principali criminali di guerra: Norimberga sarà una delle tappe del prossimo Viaggio della Memoria, che toccherà anche il campo di Flossenbürg, Lager di sterminio tramite il lavoro in cui a causa della follia criminale nazista morirono almeno trentamila deportati.

Il Viaggio - che coinvolge ogni anno centinaia tra studenti e docenti delle scuole della provincia - è alla ventinovesima edizione e questo, come ha sottolineato Simona Piperno, dirigente del Torriani (scuola capofila), «costituisce un unicum che per la sua dimensione e longevità è stato riconosciuto a livello regionale». Del progetto è stato inoltre sottolineato il valore formativo ed educativo. Perché non di ‘gita’ si tratta, ma di un percorso di riflessione che in questi ultimi tre decenni ha consentito e consente di approfondire la pagina più nera della storia del Novecento, toccando con mano le radici dell’odio.


Alla presentazione, ieri a SpazioComune, hanno partecipato Roberta Balzarini (liceo paritario Vida), Paola Premi (liceo Anguissola), il presidente della Provincia Roberto Mariani e l’assessore alla cultura del Comune Rodolfo Bona. L’Ufficio scolastico territoriale era rappresentato da Fabio Donati, mentre Daniela Polenghi ha partecipato a nome della Fondazione Comunitaria, che è tra gli sponsor principali del progetto, riconosciuto dal presidente Cesare Macconi come uno dei più significativi sul nostro territorio.


Dal Nazionalsocialismo al difficile cammino dei Diritti umani è dunque il titolo dell’edizione 2025/2026 che culminerà con il viaggio vero e proprio, in programma dall’8 al 10 aprile e preceduto da diversi incontri e seminari. Ne ha parlato Ilde Bottoli, referente storica del Viaggio e fin dall’inizio anima e appassionata organizzatrice dell’iniziativa. Il primo appuntamento (10 novembre, aula magna del Ghisleri) vedrà Gustavo Corni, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Trento, parlare di Norimberga al crocevia tra dittatura e Diritti Umani.

Il rispetto dei diritti umani e la costruzione della pace, il 15 dicembre a Crema e a Cremona, a ridosso della Giornata internazionale dei diritti umani (che si celebra il 10), è il tema dell’intervento che terrà Marco Pertile, ordinario di Diritto Internazionale e Diritti Umani all’Università di Trento. In occasione del Giorno della Memoria, in data da definire, le scuole potranno collegarsi in streaming con il Museo della Shoah di Roma, da dove negli scorsi anni si sono potute ascoltare le testimonianze di Edith Bruck e Sami Modiano.

Simona Piperno e Ilde Bottoli

Per la Giornata del Ricordo, il 4 febbraio, Franco Cecotti, storico dell’IRSREC Friuli Venezia Giulia, ricorderà Trieste e la tragedia del confine orientale. Sarà invece Carmen Meloni, vicepresidente dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) di Milano, a tenere una conferenza a Crema e a Cremona sul KZ di Flossenbürg nel sistema concentrazionario nazionalsocialista. Per l’occasione, nell’atrio del Torriani sarà allestita la mostra In treno con Teresio. I deportati del trasporto 81.Bolzano-Flossenbürg. 5-7 settembre 1944.

Si tornerà a parlare di Norimberga, tra marzo e aprile prossimi, con Elena Mosconi, docente di Storia del cinema all’Università di Pavia-Cremona, che interverrà su L’uso dell’immagine nella propaganda nazionalsocialista. Leni Riefenstahl. Norumberga era una città particolarmente amata da Hitler che già nel 1933 vi fece erigere il Reichsparteitagsgelände, un enorme complesso di campi ed edifici per i congressi e le adunate del parito nazionalsocialista. Qui nel 1935 sono state promulgate le leggi razziali (razziste) contro gli ebrei, presto applicate anche contro neri, rom, sinti e omosessuali e contro chiunque fosse ritenuto ‘diverso’.

E sempre a Norimberga, Riefenstahl gira Il trionfo della volontà: il film, uscito nel 1935, nasce per volontà dello stesso Führer, documenta il raduno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori del settembre 1934. La regista, per sua ammissione affascinata da Hitler, usa tecniche tecnologicamente all’avanguardia, e trasforma quello che potrebbe essere un semplice documentario-reportage in qualcosa di completamente diverso. Come dirà anni dopo la filosofa e scrittrice Susan Sontag: «Il raduno non risultò essere solo un incontro spettacolare di massa, ma uno spettacolare film di propaganda».

Infine, sempre in preparazione al Viaggio, gli studenti coinvolti prepareranno una mostra storico-didattica che sarà esposta in data e luogo ancora da definire. La visita a Norimberga toccherà il Palazzo dei Congressi e lo Zeppelinfeld, costruiti per celebrare i fasti del nazismo e del Terzo Reich. Hitler prevedeva che sarebbe durato mille anni - furono dodici, in realtà - e proprio a chiusura del cerchio gli studenti visiteranno l’Aula 600, dove tra il 1945 e il 1946 è stato celebrato il processo ai criminali di guerra nazisti.

C’è un drammatico legame che unisce Norimberga a Flossenbürg, e non è solo la vicinanza geografica. Nel campo, a partire dal 1938, in condizione di sfruttamento assoluto, i deportati lavoravano per lo più nelle cave di granito. All’inizio erano detenuti per crimini comuni, poi politici e ‘asociali’ e gli ebrei a partire dal 1940. Il granito serviva ad Albert Speer, l’architetto di Hitler, per realizzare monumentali edifici proprio a Norimberga. Altri deportati, a partire dal febbraio 1943, furono costretti a lavorare al servizio dell’industria bellica aeronautica.

A Flossenbürg furono detenuti circa tremila italiani. Tra loro, anche il generale Guglielmo Barbò, milanese di nascita ma discendente da una nobile famiglia cremonese. Dopo l’8 settembre, il generale - già veterano della Grande guerra e pluridecorato - sceglie di non aderire alla Repubblica sociale italiana. Partecipa alla Resistenza e, arrestato, viene deportato a Flossenbürg con il Trasporto 81; tra gli altri prigionieri anche Teresio Olivelli, militare e partigiano cristiano che nel 2018 sarà proclamato beato.

Il convoglio rriva il 7 settembre 1944, praticamente un anno dopo l’armistizio. Le condizioni del campo sono atroci e il generale muore il 14 dicembre dello stesso anno. Oggi, la nipote Silvia Rivetti Barbò è tra le sostenitrici del Viaggio della Memoria. Dopo la visita al campo, studentesse e studenti cremonesi parteciperanno a una cerimonia commemorativa nella Valle della Morte. «È accaduto, può accadere di muovo», ha scritto Primo Levi ne I sommersi e i salvati. E la Storia insegna che all’orrore non c’è fine.

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