L'ANALISI
14 Luglio 2025 - 10:58
Nicolò Cocchi con la mamma Roberta dopo uno spettacolo
CREMONA - La prova orale all’esame di Stato, il compleanno (venerdì prossimo 19 candeline), la partenza per Bruxelles a fine mese, l’inizio di una nuova avventura professionale alla corte della Performing Arts Research and Training Studios, la prestigiosa scuola di danza contemporanea che i giovani allievi chiamano in gergo PARTS. Un luglio da leoni quello che sta vivendo Nicolò Cocchi, allievo di Teatrodanza dove si è fatto le ossa nelle diverse discipline — dalla classica all’hip hop, dalla moderna al tip tap — ora pronto a spiccare il volo destinazione una delle Accademia più prestigiose al mondo.
E da tutto il mondo sono arrivati i candidati — tra maschi e femmine — per partecipare alle selezioni: da 160 a 100, da 100 a 60, da 60 a 39. Fra questi 39 giovani talenti mondiali della danza c’è anche Nicolò. E pensare che il desiderio di diventare un ballerino non è nato guardando Roberto Bollema danzatori e danzatrici della compagnia di Teatrodanza diretta da Paola Posa.
«Confesso che da piccolo non mi sono mai sentito il fuoco sacro dentro. Ho iniziato a frequentare corsi di hip hop verso i sette-otto anni e nel frattempo ho provato anche basket e ginnastica artistica, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Poi mi sono innamorato del tip tap, mi sono messo alla sbarra a studiare classica e cimentato con la danza moderna e contemporanea. Non so neppure spiegare il motivo, ad un certo momento, tutto è venuto da sé, in modo naturale, senza forzature né da parte della mia famiglia e neppure degli insegnanti. Perché non dovrei provarci, mi sono chiesto, è qualcosa che mi piace... Magari è quello che voglio fare da grande».
Per Nicolò incomincia l’avventura delle audizioni e degli stage in giro per l’Europa. Funziona, molte scuole lo vorrebbero, sceglie Nizza, dove nel 2021 fa la sua prima esperienza lontano da casa. «Dopo tre mesi ho lasciato. Non era quello che pensavo, o meglio quello che mi era stato prospettato. Sono scappato». Un’esperienza che lo allena al dubbio sul suo futuro ma lo rinforza da un punto di vista psicologico. Chissà se sono pronto, si chiedeva, e intanto continuava a negarsi alle «grandi proposte» che arrivavano dal mondo della danza. Ha rimandato ogni decisione a dopo la maturità all’Anguissola (superata brillantemente) anche un po’ scaramanticamente, fino a che è arrivata la ‘chiamata’ da Bruxelles. Decisione ponderata e frutto di un’evoluzione personale, fisica e mentale, che ha finito per sorprendere gli stessi insegnanti.
«Audizione non significa essere ammessi, significa dover affrontare anche un eventuale fallimento, una mortificazione — dice Posa —. È difficile far capire ai ragazzi di avere pazienza, di confidare in un team che ti ha cresciuto fin da piccolo e ti suggerisce quando il momento giusto è arrivato». Nicolò è un danzatore eclettico, duttile e versatile, capace di plasmarsi sugli stili più diversi, trasversale alle diverse discipline che compongo il complicato e ostico mondo della danza, difficile e per certi versi spiazzante per un adolescente.
«Il fatto che a Cremona ci sia una scuola che non obbliga a lasciare casa e famiglia già da piccolo ma ti forma in modo professionale e ti porta all’età giusta e al momento giusto fisico e mentale a metterti alla prova è un vantaggio», Nicolò è uno dei frutti di questa professionalità tutta cremonese. La sua è stata una decisione ponderata condivisa con insegnanti e famiglia, matura e consapevole. Frequenterà per tre anni un’Accademia di danza contemporanea rinomata nel mondo.
«Mi calza a pennello», aggiunge Nicolò che con la maestra Francesca Telli di Teatrodanza si è impadronito delle tecniche che rispondono al nome di Marta Graham e Trisha Brown. Un’ottima base di partenza che si è rivelata il valore aggiunto nel corso dell’audizione e ha permesso al danzatore di mettere in gioco le doti naturali e la fisicità espressiva non comune. L’ingresso alla PARTS era la conferma che aspettava.
Nel frattempo ha imparato «ad ammortizzare i colpi, accettare le critiche o perlomeno le delusioni», atteggiamento positivo che tiene anche in classe, ricorda Posa, quando lo ‘bacchetta’ a lezione. Con lei hanno lavorato per Nicolò anche Martina Mancini, Gloria Gennari, Giuditta Gerevini, Leila Troletti e Marian Serbanescu, Francesca Telli e Paolo Benedetti, Marco De Magnis, Dafne Leone. La valigia è pronta, destinazione Bruxelles. Nicolò ora lo sa: la danza ce l’ha davvero dentro.
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