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CIGNI: IL CONGEDO E IL BILANCIO

«Orgoglioso del teatro, patrimonio della città»

Il saluto del sovrintendente del Ponchielli: emozioni e numeri in commissione Cultura

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

09 Giugno 2025 - 21:39

«Orgoglioso del teatro, patrimonio della città»

CREMONA - Sta aspettando la firma del ministro della Cultura Alessandro Giuli che ratifichi la nomina a sovrintendente del teatro lirico di Cagliari. La pratica è in dirittura d'arrivo e pare a tal punto imminente che già dalla prossima settimana potrebbe prendere servizio a capo della fondazione lirico sinfonica sarda, «ma a tutt’oggi sono, ancora, il sovrintendente del teatro Ponchielli — afferma Andrea Cigni, distribuendo alla commissione cultura, presieduta da Marialuisa D’Ambrosio la relazione dell’attività svolta nel 2024 —. Spero solo di aver restituito un minimo di quanto questa città mi ha dato negli anni e a cui sono grato. Sono qui dal 2003. A Cremona e al suo teatro devo quello che sono diventato. Mi sento cremonese, quello che sono riuscito a fare in questi anni lo devo allo staff del teatro, ai soci della Fondazione e a quanti hanno creduto in me, nel vostro teatro».

I NUMERI

Nel tardo pomeriggio il sovrintendente Cigni ha illustrato l’attività del Ponchielli, un appuntamento condiviso dalla presidente della commissione e dal consigliere della Lega Jane Alquati, poi la notizia del nuovo incarico per Cigni ha trasformato la narrazione del Ponchielli teatro della comunità in un saluto del sovrintendente a Cremona, ai rappresentanti politici dell’amministrazione Comunale. Cigni ha raccontato l’impegno sia nella gestione economica, sia nella volontà di fare del Ponchielli il teatro dei cittadini, un teatro aperto e inclusivo.

I numeri parlano chiaro: «Solo dalla vendita dei biglietti abbiamo ricavato un milione e 20mila euro, una cifra importante considerando la comunità di soli 70mila abitanti — spiega —. L’anno scorso il teatro ha fatto 256 aperture di sipario e ha totalizzato 325 giornate di attività. Siamo aperti quasi tutti i giorni dell’anno. L’attività di produzione è aumentata di un milione e mezzo di euro. Segno di vivacità creativa. Il bilancio è passato da 3milioni a 6milioni di euro».

Ma ciò che Cigni regala alla commissione cultura silenziosa e incantata con ospite l’assessore Rodolfo Bona è il racconto di un teatro che si è aperto alla città. «Quando mi avete chiamato nel 2021 mi sono impegnato a lavorare per il teatro e la città, venendo in aiuto a una situazione economica difficile — ha raccontato —. E a rendere ancora più complicate le cose c’era il trascinarsi della pandemia. Per questo c’era bisogno di trovare un nuovo sprint, aprire le porte del Ponchielli e capire come il futuro del teatro fosse legato alla condivisione con la città».

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I NUOVO SOCI

«Il Ponchielli come molti teatri è diventata Fondazione con gli inizi degli anni Duemila, una necessità che chiamava in causa un maggior impegno della società civile e dei privati nella gestione della cultura di una comunità — ha continuato —. Per questo fin dal mio insediamento ho lavorato per aumentare il numero dei soci della fondazione e far passare il messaggio che il Ponchielli è di tutti e che partecipare alle sue attività è partecipare alla vita della comunità. Il teatro è come l’acqua potabile».

Da qui il racconto di Cigni è una cavalcata spinta verso un rinnovamento non solo dei contenuti, ma anche della struttura. «Le attività di foundraising ci hanno permesso di lavorare per migliorare la struttura, avere risorse per le manutenzioni — continua —. A questo aspetto si affianca l’impegno a modernizzare il Ponchielli con la sostituzione dell’illuminazione della sala a led e, con i fondi del Pnrr, il rinnovamento delle luci in palcoscenico. Recentemente abbiamo rinnovato gli uffici. Ora sta per partire la campagna di foundraising per il rinnovo delle poltrone. Bisognerà poi lavorare sui camerini e fra i progetti c’è anche una pulitura della facciata e una nuova illuminazione. Ma per fare tutto questo c’è bisogno della città, ma anche di un comune sentimento che faccia del Ponchielli un patrimonio di tutti».

PROGETTI INCLUSIVI

La volontà di non lasciare indietro nessuno e del fare del Ponchielli la casa di tutti ha trovato concretezza nei tanti progetti dedicati a tutte le fasce della popolazione, la possibilità ai sordi e ai ciechi di godere dell’opera lirica, il coinvolgimento delle scuole, ma anche del pubblico anziano. Cigni racconta lo spirito inclusivo del suo teatro, «il luogo più social che io conosca — spiega —. Ma non potrebbe essere così se non avessi lavorato insieme a uno staff chiamato ad essere responsabile insieme a me del teatro e della sua vita. Responsabilizzando i dipendenti e stabilizzandoli si cresce e si trova nuovo entusiasmo».

GLI INTERVENTI

L’assessore Bona ha sottolineato il dispiacere di questa partenza anzitempo e la determinazione a continuare sulla via tracciata, Jane Alquati si è augurata un passaggio di consegne veloce e non traumatico, Claudio Ardigò (Pd) ha parlato di teatro come casa di tutti, mentre Marco Olzi (Fdi) ha posto l’accento sul turismo culturale. «Abbiamo deciso che Cremona si candiderà a città della cultura e il teatro è un tassello importante — ha dichiarato D’Ambrosio — e speriamo che chi raccoglierà il testimone sia alla stessa altezza». Foto col sovrintendente e un invito di Cigni alla politica: «Non litigate sul teatro, ci sono tanti motivi di tensione su altri temi, il teatro rimanga un luogo di crescita, democrazia e condivisione».

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