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‘Fabulis’: Sabrina in un mondo incantato

Crema: da sabato al 2 giugno la Pro loco ospita la mostra di Inzaghi, illustratrice e scultrice

Greta Mariani

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19 Maggio 2025 - 05:15

‘Fabulis’: Sabrina in un mondo incantato

Sabrina Inzaghi e una sua ceramica

CREMA - C’era una volta, anzi molte volte. Tante quante le ispirazioni che, di volta in volta, toccano l’estro di Sabrina Inzaghi, artista ospite da sabato (e fino al 2 giugno), della Pro loco, in piazza Duomo. Fabulis è un’esposizione dalle atmosfere oniriche e fiabesche. Ma con quel pizzico di originalità che aggiunge fascino e mistero.

Cosa unisce i soggetti che andremo a vedere in mostra?
«In realtà, tra i vari soggetti, non c’è un filo rosso. Spesso mi capita di rincorrere, magari per un mese o più, la fonte di ispirazione, senza riuscirci, poi arriva l’illuminazione. Di fatto, tra alcune delle opere il visitatore potrebbe scorgere un filo conduttore, per somiglianze o variazioni sul soggetto, ma non c’è un unico tema, declinato nei vari pezzi. Ognuno, ha la sua personale storia da raccontare e trasmettere».

Quante opere ci saranno e con quali tecniche le ha realizzate?
«In tutto, le opere sono trenta. Sono in prevalenza ceramiche, ma troveremo anche la tecnica dell’incisione su alcune lastrine dedicate al tema della donna e della luna, ma non sveliamo troppo».

Una tecnica nuova rispetto alla sua formazione, prevalentemente da illustratrice e nel mondo dell’arte figurativa. Quando è nato l’interesse per la ceramica?
«Circa cinque anni fa, nel 2020, insieme al mio compagno che è ceramista. Mi ha incuriosita la possibilità di portare a tre dimensioni ciò che realizzavo in sole due. Una diversa tipologia per dare forma alla mia arte. Devo dire però che, nonostante cambi il materiale, il mio approccio all’opera resta lo stesso: in fase di progettazione del pezzo, il ceramista crea il bozzetto d’argilla. Io, invece, continuo a partire dal disegno, che poi trasformo in ceramica. Insomma, resto un’illustratrice dentro».

Come nasce il suo processo creativo? Quali figure ci presenterà in esposizione?
«Negli anni, ho capito che la mia ispirazione funziona in serie. Vengo affascinata da una figura e ne approfondisco diverse sfumature. In passato, realizzando un acrobata, poi mi sono trovata a farne una serie, a catena, in diverse situazioni o punti di osservazione. Spesso, funziona ormai in questo modo. In mostra avremo, tra gli altri, ballerine, acrobati, bagnanti e anche figure più fantastiche accanto alle realistiche»


In quanto tempo ha realizzato queste opere?
«I pezzi di Fabulis sono stati realizzati negli ultimi due anni, ma ogni pezzo richiede un lungo processo, essendo la tecnica quella del gres, terracotta che cuoce al naturale a 960 gradi e poi ad alta temperatura, di 1.200 gradi, in doppia cottura, detta ‘biscotto’, dopo l’applicazione degli smalti e dei pigmenti. A volte, per il prodotto finito, ci vogliono due settimane, a volte un mese. Nel mentre, anche le ispirazioni si accavallano».

Le capita di non trovare un prodotto finito aderente alla sua ispirazione creativa?
«Spesso sì. E le conseguenze sono differenti: molte volte, il risultato mi soddisfa più del bozzetto originario; altre volte, invece, penso che avrei dovuto farlo diversamente. Anche perché dopo la prima cottura al naturale tutto è abbastanza regolare; è dalla cottura degli smalti che può nascere qualcosa di diverso da ciò che pensavo. Bello questo elemento di magia, di incognito che ogni volta accompagna la creazione. Poi anche chi osserva, può dare nuovo significato alle opere. Alcune si prestano maggiormente a essere interpretate, altre sono più aderenti allo sguardo con cui le ho concepite, ma il bello dell’arte sta lì».

Dalle illustrazioni, alla ceramica. Passando per la scenografia. Quale delle sue arti preferisce?
«Il mio primo amore resta l’illustrazione ma, come dicevo prima, tutti i linguaggi che esploro mi danno qualcosa. Lavoro sempre su diversi fronti artistici, che mi piacciono. Ultimamente anche con laboratori e iniziative per bambini. Col Franco Agostino Teatro Festival, ad esempio, ho collaborato ad alcune feste di piazza, creando il lupo e i personaggi dello scorso anno e ci sono altre cose in cantiere».
Inzaghi, originaria di Codogno, da sempre realizza figure fantastiche e curiose, legate al mondo dell’infanzia, del sogno, ispirata da libri, fiabe, racconti e dalla natura. Fabulis si inaugura sabato alle 17; orari: lunedì - domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18.

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