L'ANALISI
MUSICA A CREMONA
09 Aprile 2025 - 10:01
CREMONA - Carlo Nicita al flauto, Eloisa Manera al violino e Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso sono la Trio Sonata, protagonista stasera (giovedì) alle 21.30 allo Spoon di vicolo Bordigallo di un viaggio fra la musica antica e il jazz contemporaneo (ingresso gratuito). La formazione ricorda la musica da camera settecentesca, ma si proietta verso il futuro con danze, canzoni, ritmi e melodie che dialogano attraverso l'utilizzo del contrappunto improvvisato.
L’avventura sonora della Trio Sonata attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici. I musicisti si ispirano alle melodie e ai territori armonici dei brani di tradizione classica e barocca da cui prendono il via, ma anche alla loro organizzazione formale profonda, per smontarne e ricostruirne lo spirito, evocando con l’inventiva dei timbri strumentali il tessuto connettivo fra Europa e Nordamerica.
«Improvvisazione jazzistica e musica europea antica (o forse andrebbe chiamata ‘preclassica’) - scrive di loro Claudio Sessa, storico, musicologo, giornalista, scrittore ed ex direttore della rivista Musica Jazz-: un incontro che fa sempre levare qualche sopracciglio, e a ragion veduta. Molte volte, nel corso della storia del jazz, anche esecutori di rilievo si sono accostati con leggerezza alla grande tradizione accademica, nella convinzione che un’aria celebre potesse essere trattata secondo le stesse logiche che valgono per una canzone di Broadway, o nella facile presunzione che l’impulso ritmico di certi autori rispondesse alle stesse logiche dello swing afroamericano. Ci sono, naturalmente, le luminose eccezioni. Allora fra le belle eccezioni bisogna aggiungere l’avventura sonora del Trio Sonata, che attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici».
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