Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LIUTERIA

Da Cremona a Genova, quando l'arte nasce dallo scarto

Al Museo del Mare gli strumenti realizzati dagli studenti dell’Iis Stradivari durante la navigazione su un brigantino

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

05 Febbraio 2025 - 08:57

Da Cremona a Genova, quando l'arte nasce dallo scarto

CREMONA - Il Canto delle Sirene risuona nella galleria del Museo del Mare di Genova, un canto che ha la bellezza delle mani dei ragazzi che lavorano il legno, che ha le forme della tavola di violino oppure della testa a riccio del manico di una viola. Il Canto delle Sirene è la melodia che racconta le opere degli studenti dell’istituto Stradivari ricavate da materiali di scarto della scuola di liuteria: pezzi di violino, fasce, catene venute male e che trovano nuova forma nell’esposizione, inaugurata sabato scorso e aperta fino al 10 febbraio.

I ragazzi dello Stradivari a bordo del brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia

La mostra è «il frutto di un percorso iniziato nel marzo 2024 attraverso incontri e laboratori che hanno portato 16 studenti dell’istituto Stradivari, nell’ambito della campagna 2024 della Fondazione Tender to Nave Italia, alla partecipazione della fase di imbarco, prevista dal metodo Nave Italia, del progetto ‘Mare di carta, il canto delle sirene’ — spiega il professore Michele Bozzetti —. Il progetto si è svolto sul brigantino di proprietà della Fondazione Tender to Nave Italia, per cinque giorni, dal 17 al 21 settembre, navigando tra i porti di Savona e La Spezia».

Una studentessa al lavoro

Le opere esposte ora al Museo del Mare sono state realizzate tutte a bordo del brigantino, durante la navigazione; un’esperienza generativa che ha puntato a veicolare il messaggio che nessuno si deve sentire uno scarto e ciò avviene agendo e facendo, maturando esperienza. «È stata fatta la scelta simbolica di lavorare sugli ‘scarti’ della Scuola Internazionale di Liuteria, cioè tutte quelle parti di violino non utilizzate per la costruzione degli strumenti, vale a dire: tavole armoniche, manici, fasce, teste scolpite o abbozzate — si legge nelle note che accompagnano l’esposizione —. Lo scarto viene simbolicamente rivitalizzato e, attraverso una trasformazione estrosa, ritrova una nuova anima, una nuova identità, in grado di farlo nuovamente vibrare sul piano estetico ed emotivo proprio perché questi nuovi oggetti, assemblati e colorati, sono lo specchio della creatività dei ragazzi, ognuno secondo le proprie competenze e la propria sensibilità. Ecco allora che ogni opera diventa la dedica a una figura femminile, scelta tra i propri riferimenti culturali o il proprio vissuto».

A firmare le opere, quegli scarti di violino che raccontano altre storie e divento altro da sé sono stati: Giulio Giovanni Bodini, Sofia Giulia Bruni, Noemi ContChiara Coppola, Asia Ghiggi, Giuditta Guerra, Yuexuan Hu, Francesca Mendicino, Sofia Miglio, Rosa Nursen Seyrek, Davide Taino, Isabella Tirotta, Luca Torri, Lyon Zambelli, Nicolò Zilioli e Aya Kroud. Dall’esperienza sul brigantino alla galleria del Museo del Mare: è questo l’itinerario che ha portato i ragazzi a collaborare insieme, convivere in uno spazio limitato e con regole ferree, ma anche a condividere la consapevolezza che dalla pietra di scarto è possibile ottenere la pietra d’angolo.

In senso più generale, il progetto ha avuto come scopo la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica oltre alla promozione della parità di genere, al fine di promuovere un modello di emancipazione personale e collettivo, per sviluppare competenze relazionali attraverso l’arte e in modo particolare mediante linguaggi non verbali, in un’ottica inclusiva.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400