L'ANALISI
01 Febbraio 2025 - 17:03
Benedetta Torre (Giulietta) e Annalisa Stroppa (Romeo) interpreti dell’opera ‘I Capuleti e i Montecchi’ di Vincenzo Bellini
CREMONA - «O Romea, Romea! Perché sei tu, Romea?». Ovviamente giochiamo, ma, in effetti, poteva sembrare un po’ strano, a prima vista, trovare un Romeo a tutti gli effetti donna, ieri sera, sulla scena del Ponchielli. Ma, poiché, come si suol dire, «il teatro è cosa seria», ci ricomponiamo immediatamente. Perché Romeo è donna? Nei Capuleti e Montecchi, su libretto del mitico Felice Romani, Vincenzo Bellini scrive la parte di Romeo per voce femminile. Per un mezzosoprano, in tempi moderni.
Non una stranezza: a fare le veci di giovinetti alle soglie della pubertà, a inizio Ottocento, ormai in assenza di castrati, erano voci sopranili morbide. Il disegno drammaturgico del regista Andrea De Rosa è convincente: oggi a fare scandalo non potrebbe più essere l’odio politico tra due famiglie (o Salvini non sarebbe fidanzato con la figlia di Verdini). Per attualizzare l’amore impossibile dei due ragazzi serve un elemento disgiuntivo ben più netto. Dunque Romeo non è en travesti, ma è a tutti gli effetti una donna, e lo scandalo è l’amore saffico delle due giovinette.
L’idea è assai buona proprio perché straniante, a maggior ragione perché, se le ambiguità sessuali non sono un novità nel teatro d’opera (si pensi a tutta l’opera sei e settecentesca, ricca di fraintendimenti e travestimenti), già meno frequente è l’indagine affettiva, e in questo caso financo amorosa, fra due donne. Tuttavia ‘la Romea’ immaginata da De Rosa ha un carattere piuttosto mascolino, nonché un abbigliamento, se non maschile, quantomeno unisex (canotte, tute e felpe), e il capello corto, nascondendo dietro a codici stereotipati la vera identità di genere della giovane innamorata. Astuzia o confusione? Messinscena, dunque, un po’ timidina, che avrebbe di certo potuto e dovuto rischiare di più.
Il secondo importante elemento registico è la configurazione di Montecchi e Capuleti come squadre, partigianerie rappresentate da sciarpone da stadio con cuciti i nomi delle due famiglie. In tempi più felici, avrebbe trovato terreno fertile un derby scaligero Chievo-Hellas. La dozzinale tifoseria risulta inconciliabile con il delicato dramma delle due amanti. L’ambiente scenico ideato da Daniele Spanò è volontariamente asettico, e pone al centro i colori vivaci e puerili della stanza di Giulietta e del talamo dei due giovani amanti, prima, e l’oro del sarcofago che li accoglie alla fine dell’opera. Il resto è d’arredo e senza funzioni specifiche, specie le scalette cimiteriali (brutta abitudine che tradisce qualche difficoltà nella gestione della scena). Funzionano le luci di Pasquale Mari, mentre non lasciano segno i costumi di Ilaria Ariemme.
Stelle della serata le due protagoniste: Benedetta Torre nei panni di Giulietta e Annalisa Stroppa come Romeo. Torre sfoggia straordinaria abilità nello sciogliere le corone, timbro dolce e levigato, curatissimo fraseggio, oltre a una grande sicurezza nell’affrontare le variazioni dinamiche. Semplicemente da brividi nell’aria del primo atto, ‘Oh quante volte, oh quante’, affrontata con inaudita dolcezza e ricchezza interpretativa da manuale. Annalisa Stroppa è un Romeo vivacissimo. Il timbro è piacevolmente ambrato, morbido e rotondo. Assoluto è il controllo dello strumento vocale in tutti i registri. Matteo Falcier è un Tebaldo squillante e agile in acuto. Matteo Guerzé conferisce dignità vocale e scenica al ruolo di Lorenzo. Non sempre a fuoco il Capellio di Baopeng Wang. Coro OperaLombardia non nella sua forma migliore anche perché molto ridotto nel numero.
Direzione vigorosa, quella di Sebastiano Rolli, di spiccata intensità teatrale, particolarmente efficace nei momenti guerreschi e nei concertati, optando per lo più per tempi serrati e ritmi incalzanti, ma i cantanti non sembrano in difficoltà nel rispettare tale dettato. Non mancano momenti di struggente lirismo nel segno del più delicato belcanto. Qualche poltrona vuota non danneggia l’esito positivo della serata. Pubblico entusiasta a fine serata, con clamorose ovazioni per le due protagoniste. Si replica domani alle 15,30.
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