Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

Rassegna di danza: Giselle apre la 37ª edizione

Domani sera al Ponchielli alle 20.30 in scena il Balletto di Maribor, la principale compagnia slovena da oltre vent’anni diretta dal pluripremiato ed eclettico Edward Clug. Dall’hip hop al flamenco: la stagione ha mille volti

Barbara Caffi

Email:

bcaffi@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2025 - 12:11

Rassegna di danza: Giselle apre la 37ª edizione

CREMONA - Impazzisce per amore e muore. E poi, sempre per amore di chi, oltretutto, l’ha ingannata, rinuncia alla vita notturna tra le Villi e precipita definitivamente nel buio della tomba: Giselle è la donna che morì due volte, emblema del balletto romantico, anzi simbolo della danza tout court, perché non c’è étoile che non abbia cercato di lasciare il segno della propria interpretazione. Ed è con Giselle che, domani sera alle 20.30 al Ponchielli debutta la trentasettesima edizione della stagione di danza. In scena il Balletto di Maribor, la principale compagnia slovena da oltre vent’anni diretta dal pluripremiato ed eclettico Edward Clug. Questa Giselle ha la coreografia di Rafael Avnikjan da Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa; nei ruoli principali danzano Catarina de Meneses e Ionut Breahna.

CLICCA QUI PER INGRANDIRE

danza

La storia nasce da un’idea di Théophile Gautier (a lui si deve Capitan Fracassa), affascinato da un racconto del poeta tedesco Heinrich Heine che a sua volta aveva ripreso la leggenda germanico-slava delle Villi. Ragazze tradite, abbandonate, morte alla vigilia delle nozze (ma anche giovani madri che hanno perso i figlioletti), le Villi hanno spirito vendicativo e trovano una pace provvisoria solo facendo danzare fino alla morte il traditore di turno. Tra loro viene accolta Giselle, una contadina irretita dal principe Albrecht travestito da popolano. Quando si accorge dell’inganno, Giselle impazzisce e muore. È lei tuttavia a salvare Albrecht dalla morte, danzando con lui e sorreggendolo fino all’alba, quando le Villi sono costrette a svanire. È il trionfo anche coreutico del Romantiscismo, di tutù candidi e scarpette di raso. E di figure crudeli che vivono nell’ombra, segno di quell’abisso in cui può sprofondare la natura umana.

DALL’HIP HOP AL FLAMENCO: LA STAGIONE HA MILLE VOLTI

Dal classico all’hip hop: dopo la Giselle del Maribor, la stagione di danza del Ponchielli prosegue il 7 febbraio con Folia, esplosione di contaminazioni coreutiche e musicali che vedrà in scena la Compagni Käfig di Mourad Marzouk. Figura di spicco della scemna hip hop già dagli anni Novanta, il coreografo francese ama mescolare arti marziali, tecniche circensi, influenze accademiche, tarantella e dervisci e in questo spettacolo accosta le musiche barocche proposte dall’ensemble Le Concert de l’Hostel Dieu all’elettronica di Grégoire Durrande. Il 22 febbraio al Ponchielli andrà poi in scena una coreografia che ha segnato la storia della danza: Grosse Fugue di Maguy Marin, artista eclettica e coraggiosa, visionaria e apocalittica che sa come pochi interpretare l’assurdità della vita contemporanea. La sua creazione verrà danzata dalla MM Contemporary Dance Company di Michele Merola in dittico con Elegia di Enrico Morelli. La musica sarà eseguita dal vivo dal quartetto Gli Archi di Cremona e da Diego Maccagnola al piano.

L’11 marzo l’Aterballetto regalerà al pubblico una Notte Morricone tutta da vedere e da ascoltare. La coreografia è di Marcos Morau, il più giovane coreografo ad avere ottenuto il Premio nazionale di danza, il massimo riconoscimento spagnolo. Morau è apertissimo alle influenze visive di cinema e fotografia e l’incontro con Ennio Morricone è felicissimo. Il 23 marzo è in programma uno degli spettacoli più attesi della stagione 2025: Requiem(s) di Angelin Preljocaj. La tessitura musicale si compone di brani di Ligeti, Mozart, Bach, Messiaen ma anche di pezzi rock e canti medievali. Nella coreografia «c’è anche l’idea della vita stessa - spiega lo stesso Preljocaj -, del miracolo che è la vita, di qualcosa di straordinario che ci viene donato». «Con questo lavoro - ha detto ancora Preljocaj - vorrei evocare i sentimenti complessi che proviamo quando perdiamo una persona cara. Non è sempre triste e devastante, ma ci sono anche momenti di gioia, in cui riaffiorano i ricordi meravigliosi che ci legano a lei. Questi momenti ti rigenerano, ti rinvigoriscono». Con Preljocaj, tornerà al Ponchielli anche il danzatore cremonese Leonardo Cremaschi.

Un altro graditissimo ritorno, il 30 marzo, vedrà in scena al Ponchielli la Compagnia Zappalà Danza con un trittico dello stesso Roberto Zappalà che guarda musicalmente al Novecento storico - Après-midi d’un faune, Boléro e Le sacre du primtemps - e indaga le pulsioni della società contemporanea sotto il segno dell’eros, del mito e del sacrificio.
Ha fatto la storia della danza - e non solo del flamenco - la Carmen di Antonio Gades, in scena il 13 aprile e penultimo appuntamento in cartellone. La compagnia spagnola, oggi guidata da Stella Arauzo, è la sola autorizzata a far vivere la coreografia originale, ispirata al racconto di Merimée.

Gran finale il prossimo 6 maggio quando Mario Brunello con il suo violoncello e la danza di Virgilio Sieni ricorderanno Un amico. Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, in un dialogo che si annuncia emozionante. Ogni spettacolo sarà accompagnato da workshop con gli artisti ospiti della rassegna riservati agli iscritti delle scuole di danza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400