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IL TEATRO IN VIAGGIO

«Dov’è il gioiello?», il giallo sale sul treno

L’ultimo spettacolo di Cabrini ambientato sulla linea ferroviaria per Domodossola

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

29 Dicembre 2024 - 09:29

«Dov’è il gioiello?», il giallo sale sul treno

CREMONA - Un po’ strizzando l’occhio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, un po’ con la voglia di raccogliere la sfida: costruire una messinscena su vagoni di un treno in viaggio: queste le suggestioni che hanno portato Mattia Cabrini ad accettare la proposta di realizzare L’intrigo del treno, uno spettacolo viaggiante creato in occasione dei festeggiamenti dei 100 anni della linea ferroviaria che collega Domodossola a Lugano.

«Tutto è nato per festeggiare il secolo di questa linea ferroviaria che unisce Italia e Svizzera – racconta Cabrini -. Quando mi è stato chiesto di fare uno spettacolo sul treno, pensavo dovesse essere dedicato alla linea ferroviaria e non da realizzare in treno. Quando ho capito di cosa si trattava, mi è parsa una bella scommessa e ho accettato». Lo spettacolo è andato in scena poco prima di Natale e il regista cremonese lo racconta con la prospettiva a posteriori di un’esperienza divertente, ma anche formativa per il suo ensemble di attori.


«Io e Maddalena Parma abbiamo scritto il testo per la parte che da Domodossola arriva alla stazione di Re in un’ora e 60 minuti di viaggio. La parte dal confine a Locarno è stata gestita da un gruppo svizzero, il tutto sotto il cappello produttivo di Castelli in aria, festival degli artisti di strada. Si è trattato di un grande lavoro di connessioni e sinergie tra l’Associazione Turistica Pro Loco di Villette, la Società Subalpina di Imprese Ferroviarie e l’Unione Montana della Valle Vigezzo che hanno sponsorizzato l’allestimento dello spettacolo, mettendo a disposizione risorse economiche e logistiche con il prezioso contributo finanziario ricevuto nell’ambito del progetto Interreg Paes.ch.it – prosegue Cabrini -. Dico tutto questo, per sottolineare come per me e i miei attori sia stato interessante confrontarci con la complessità dell’allestimento, e per fortuna il treno in tutte le repliche ha rispettato al secondo l’orario. Infatti i personaggi salivano alle diverse fermate e la storia si sviluppava per tutta la durata del viaggio, attraverso scene recitate e parti coreografiche. La regia era mia, le coreografie di Sara Tadina e di Danila Massara, due coreografe di Domodossola».


L’intrigo del treno racconta di «una ricca signora a cui viene rubato un gioiello sul treno. Una giornalista famosa risolve il caso con l’aiuto di un capotreno un po’ pasticcione. Lo stile al quale ci siamo ispirati è quello di Assassinio sull’Orient Express di Agatha. Christie, ma il tono è più ironico e divertente – spiega -. Il pubblico era accolto da alcuni attori nei panni di facchini che introducevano l’ambientazione anni ‘50. I diversi personaggi mi hanno permesso di affrontare alcuni temi cari alla valle. Nello specifico ho scritto la parte di un contrabbandiere che racconta come quella tratta per anni sia stata caratterizzata da un traffico di merci illegale, ma necessario per sopravvivere; quella di una pittrice che sale sul treno con pennelli e cornici e ricorda che la Val Vigezzo è ancora oggi denominata la valle dei pittori per i suoi colori d’autunno. E poi c’era la parte di due sorelle che parlavano in rima e in forma corale, richiamando tutte le leggende legate alle streghe, una delle tradizioni folcloriche della valle».

«Inoltre – aggiunge Cabrini - un’attrice veramente incinta ha raccontato la sua storia di donna in attesa, metafora della vita del tessuto sociale della valle fatta di frontalierato, dove ancora oggi la maggior parte degli abitanti della valle varca il confine italiano per motivi di lavoro. Tra questi personaggi si nasconde il ladro. Ma di più non è bello svelare. Alla fine il giallo è stato risolto con grande stupore degli spettatori che hanno condiviso il medesimo spazio con gli attori, in una prossimità che ha reso la vicenda ancora più coinvolgente».


A portare in carrozza lo spettacolo sono stati Andrea Bassani, Mattia Cabrini, Alice Marengo, Danila Massara, Cecilia Paolino, Maddalena Parma, Maria Antonietta Parrella e Sara Tadina. Progetto unico e per certi versi irripetibile perché costruito sull’identità del territorio, L’intrigo del treno consolida il rapporto di collaborazione con la comunità della Valle Vigezzo dove Cabrini e la sua Compagnia dei Piccoli operano soprattutto d’estate: «Questa committenza ci ha messo alla prova – spiega il regista -, sia dal punto di vista creativo che organizzativo. L’intrigo in treno è una di quelle esperienze che capisci che ti servono, perché ti aiutano a mettere alla prova la capacità di far funzionare la macchina teatrale in contesti non usuali, facendo una serie di esperienze pratiche e logistiche che credo ci abbiano fatto crescere».

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