L'ANALISI
20 Dicembre 2024 - 08:45
CREMONA - «Produrre cultura». Questo il mantra e la stella polare che guiderà l’Adafa nei prossimi anni, almeno secondo l’opinione del presidente Fulvio Stumpo, che ha un’idea molto chiara di come si dovranno impostare le attività dei prossimi mesi: «Continuare la tradizione aperta quest’anno di pubblicare tre estratti delle tesi di laurea di studenti particolarmente meritevoli, dando spazio ai giovani che si sono distinti negli studi. Mostre importanti in vista e un grande regalo che faremo alla città, introducendoci nel mondo dell’editoria: ma per ora non posso svelare altro. L’associazione nasce nel 1928: oggi cerchiamo di modernizzarci e aprirci il più possibile alla città».
Un percorso tracciato da Stumpo ieri pomeriggio nella storica sede di Casa Sperlari, in via Palestro, durante la presentazione della Strenna che ogni anno viene realizzata a fine anno dall’Adafa. Giunta alla sua 64esima edizione, la Strenna di quest’anno riassume una delle principali linee programmatiche espresse da Stumpo: spazio ai giovani cremonesi e ai loro percorsi di studio, puntare sulla qualità degli eventi e non solo sulla quantità, e, soprattutto, concentrarsi sulla produzione di cultura, oltre che sulla sua diffusione.
Il volume di quest’anno si apre con gli abstract di tre tesi di laurea. Il primo corposo testo è l’estratto della tesi in letteratura latina di Giulio Solzi Gaboardi, laureato in Lettere alla Statale di Milano. Lo scritto mette in luce gli echi latini nel testo della Favola d’Orfeo di Claudio Monteverdi su libretto di Alessandro Striggio. Il secondo scritto, di Enrico Tomasoni, laureato al distaccamento cremonese dell’Università di Pavia, affronta l’arte di Angelo Massarotti negli Zibaldoni di Desiderio Arisi, fratello del più noto Francesco.
Di Tomasoni verrà nei prossimi mesi presentata la scoperta di una tela finora ritenuta introvabile del Massarotti. La tesi di Cecilia Cecchi, anch’essa laureata al distaccamento cremonese di Pavia, tratta la figura non semplice di Tullo Bellomi, di cui si offre un ritratto onesto e veritiero, che non nasconde il suo rapporto con il ras Farinacci, ma che si concentra su palazzo Raimondi, di cui Bellomi fu l’ultimo proprietario, e, in particolare, sulle splendide tavolette lignee, riportate tra l’altro a corredo del saggio della neolaureata.
«Una novità che speriamo diventi consuetudine — precisa Stumpo —. Oltre alla Strenna miscellanea, in cui compariranno, accostati ai riassunti delle tesi, i saggi di arte, storia e letteratura, dall’anno prossimo vorremmo pubblicare a latere le tesi di laurea per intero». Seguono due racconti di Vincenzo Montuori, che, campano di nascita ma cremonese d’adozione, racconta Cremona tramite un luogo misterioso e affascinante come il minareto e con una tradizione perduta quale la festa del toro. Il contributo di Françoise Bonali Fiquet, storica consigliera Adafa, che dall’anno prossimo rinuncerà al suo posto in direttivo, è dedicato a Marguerite Yourcenar e all’incontro con alcuni intellettuali romani, tra cui Mario Pannunzio.
A Bonali Fiquet è stato poi conferito lo status di socio onorario a vita, in segno di gratitudine per i tanti anni di lavoro e collaborazione con Adafa, dedicati in particolare alla redazione della Strenna: «Abbiamo fatto tante belle cose insieme in questi anni», commenta senza nascondere l’emozione e ringraziando amici, soci e consiglieri Adafa e i redattori della Strenna. L’articolo del professor Riccardo Groppali è invece dedicato ai cognomi italiani derivanti da nomi di animali: Orsi, Lupi, Cinghiali. Al chirurgo cremonese Nicola Fontana (1750-1810) e al suo lavoro a servizio dei potenti del mondo è dedicato l’approfondimento di Fabrizio Bonali. Giovanni Fasani, vicepresidente Adafa, si cimenta invece sui monumenti della decadenza romana, corredando lo scritto con una corposa e affascinante raccolta di carte e piantine.
Di Liliana Ruggeri la cronaca storica dedicata alla famiglia degli avvocati Boschi, protagonisti della vita cittadina a Cremona dal 1860 al 1966. In ricordo del grande pittore Giorgio Mori gli ultimi due interventi, firmati da Simone Fappanni e Giorgio Bonali. «A Mori sarà dedicata — annuncia Stumpo — una mostra qui in Adafa proprio l’anno prossimo». A intermezzare la presentazione del volume, gli interventi musicali di Paolo Pueroni al pianoforte, con brani di Einaudi, Horner, Cohen e una misticanza di brani natalizi.
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