L'ANALISI
03 Dicembre 2024 - 18:04
Giorgio Zanolini
CREMONA - Ponchielli rinasce e si diffonde. A 190 anni dalla nascita di Amilcare Ponchielli, ecco i primi risultati tangibili del progetto Ponchielli 2024, promosso dal Tavolo permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane. Dopo il grande concerto inaugurale della rassegna Casa Ponchielli, tenutosi il 19 settembre scorso al teatro Ponchielli, e il giorno successivo al teatro Municipale di Piacenza, la Banda dell’Esercito ha inserito la marcia ponchielliana Democrazia nel proprio repertorio fisso. Il brano di Ponchielli è stato, infatti, eseguito all’inizio di ottobre davanti a Montecitorio. Un momento solenne che ha portato la musica per banda di Ponchielli nel centro della cultura italiana, nonché nel centro del potere: e la speranza è che fatti come questo possano sensibilizzare la politica italiana sulla necessità di preservare il grande patrimonio bandistico italiano.
Proprio questo era l’obiettivo del progetto Ponchielli 2024, che prevedeva il recupero dell’intera produzione per banda di Ponchielli, sia quella originale sia le trascrizioni di opere liriche proprie o di altri autori: dalla salvaguardia degli spartiti originali dal loro deperimento, passando per la relativa messa a disposizione del materiale digitalizzato anche su apposito sito dopo la catalogazione scientifica, fino alla registrazione dei brani e alla loro distribuzione. «La versione per banda di Democrazia — spiega Giorgio Zanolini, coordinatore del Tavolo permanente — sarà messa a disposizione di tutte le bande del mondo e sarà il primo brano disponibile in trascrizione sul sito appena entrato in funzione». Il secondo obiettivo del progetto era infatti rendere usufruibile tale produzione proprio attraverso un canale digitale, così che l’operazione non risultasse una mera speculazione accademica, ma potesse avere un seguito concreto, dando nuova vita alle partiture. Un programma a tutto tondo, insomma, per riscoprire una parte nascosta della produzione musicale di uno dei massimi esponenti della musica colta ottocentesca.
Sul sito già appare il brano Democrazia con le note di Giuseppe Riccucci, del Centro studi Amilcare Ponchielli, che riportano: «Ecco la prima uscita dei brani ponchielliani! È la Marcia n. 2 ‘Democrazia’ op. 166, quella che presentiamo oggi. Questo brano risale probabilmente agli anni in cui Ponchielli guidava la Banda di Piacenza; non se ne conosce né la data di composizione né quella della prima esecuzione. È costruita sul tempo di 6/8 che le conferisce un carattere giocoso e festivo». Lo stesso video di Democrazia eseguita a Montecitorio dalla Banda dell’Esercito sarà a breve disponibile sul sito www.ponchielli.org.
«Pubblicheremo online — continua Zanolini — anche la versione per gruppi da studio (orchestra da camera, coro di clarinetti, gruppo di ottoni, quartetto d’archi), su richiesta dei conservatori. Dunque pubblicheremo due versioni: per organico storico, dedicato allo studio e all’esecuzione filologica, e per organico moderno, per tutti i gruppi interessati». In pochi giorni, il brano è già stato scaricato più di 50mila volte. «Infine — chiosa soddisfatto Zanolini —, ci è stato chiesto di realizzare la versione per banda giovanile. Da anni gli statunitensi semplificano i brani della loro tradizione per renderli accessibili ai giovanissimi musicisti».
Il progetto, ideato nel 2020, ha così trovato nel 190° anniversario dalla nascita del compositore cremonese l’occasione ideale per rilanciare e divulgare l’intera produzione ponchielliana: un vero e proprio caposaldo della storia della musica. Fu, infatti, proprio Ponchielli a incidere notevolmente sullo sviluppo della musica colta a metà Ottocento, traghettando il melodramma dagli ultimi slanci romantici ai primi istinti veristi. Non a caso, proprio Ponchielli fu maestro determinante per compositori del calibro di Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Si prospetta forse l’inizio di una Ponchielli Reinassance, che, se ben interpretata dalle realtà culturali e musicali cremonesi, potrà certamente avere un seguito nella costruzione di una memoria storico-culturale intorno a una figura determinante come quella del compositore di Paderno.
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