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IL LUTTO

Addio a Gaboardi, ‘anima’ della Stauffer

A lungo insegnante al Beltrami, si era legata alla Fondazione nell’85. Aveva 91 anni

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

27 Agosto 2024 - 08:10

Addio a Gaboardi, ‘anima’ della Stauffer

Franco Petracchi, Salvatore Accardo, Donatella Gaboardi, Rocco Filippini e Bruno Giuranna

CREMONA - Per chiunque l’abbia conosciuta - sempre elegantissima, con un sorriso indimenticabile - Donatella Gaboardi era la Stauffer, la Fondazione che ha contribuito ad amministrare con rigore, puntiglio ed estrema riservatezza dopo essere stata chiamata dal notaio Giuseppe Gambaro. Era il 1985, Gaboardi vi sarebbe rimasta fino al 2014 senza tuttavia allontanarsi mai del tutto dai ‘suoi’ maestri e dai ‘suoi’ ragazzi.

UN PERCORSO DI ECCELLENZA PROFESSIONALE

Nata il 21 novembre del 1932, Donatella Ligorio (questo il suo nome da nubile) è morta ieri mattina dopo una malattia che si era aggravata nelle ultime settimane. «Ha interpretato al meglio lo spirito della fondazione - sottolinea Alessandro Tantardini, presidente della Stauffer -, occupandosi della gestione insieme a Paolo Salvelli e a Raffaele Nuovo. Ha dato tempo e risorse, parte della sua vita alla Fondazione e all’accademia. E sapeva occuparsi con grande determinazione anche di cose apparentemente minori: se sotto il portico del Comune c’è il busto di Walter Stauffer, lo si deve a lei». Eppure la musica non era nel suo destino, non all’inizio almeno. Aveva cominciato giovanissima a lavorare alla Banca Popolare, dove aveva conosciuto il marito Gianfranco. Aveva lasciato l’impiego e si era iscritta all’Università a Parma, dove, dopo la laurea, era diventata assistente del professor Eugenio Levi, leggendario ordinario di Matematica finanziaria. Aveva poi cominciato a insegnare a Cremona, prima alle Canossiane e poi al Beltrami. Era severissima, eppure gli studenti la adoravano e le riconoscevano il merito della loro preparazione.

IL RUOLO CENTRALE NELLA FONDAZIONE STAUFFER

Alla Stauffer Donatella Gaboardi aveva un ruolo di primo piano, eppure riusciva a mantenersi defilata. Aveva visto crescere l’Accademia fin dai tempi pionieristici di piazza Lodi e con i maestri ‘storici’ aveva instaurato un rapporto di affetto e stima reciproci, quasi un’amicizia. In particolare, con Rocco Filippini e la sua famiglia si vedevano anche in montagna, e poi conservava tutti i biglietti dei concerti di Salvatore Accardo cui aveva assistito. Uno le era rimasto impresso perché, alla Scala, era presente anche la regina Elisabetta e lei si era ritrovata non lontana. Per gli 80 anni del maestro, nel 2021, aveva cercato un palchetto laterale, vicinissimo al palco in modo da poterlo vedere bene. Faceva già fatica a uscire la sera e non sarebbe più andata a teatro dopo quella volta.

gaboardi

Accardo e Gaboardi

UN LEGAME SPECIALE CON GIOVANNI SCAGLIONE 

Tra gli allievi aveva i suoi ‘cocchi’. Sergej Krylov lo aveva conosciuto ragazzino, appena arrivato a Cremona, e ne ha seguito la carriera e ammirato il talento passo passo. C’era, la signora Gaboardi, al debutto scaligero di Krylov e, per chi vuole vedere un segno nelle coincidenze, Sergej sarà di nuovo alla Scala il prossimo 21 novembre, giorno del compleanno di Donatella.
E un affetto tutto speciale lo provava per Giovanni Scaglione, il violoncellista del Quartetto di Cremona che era diventato il nipote aggiunto, davvero uno di famiglia.

Già, la famiglia. Gaboardi era attaccatissima alla sua. Al marito Gianfranco, al fratello Lionello Ligorio e al loro cugino Luciano: nessuno di loro c’è più, l’amore provato per loro era diventato qualcosa di diverso, di ineffabile. Fino all’ultimo le sono rimasti accanto la figlia Nora e i nipoti Carlo, Enrico, Giulio, Violetta e Michele, il figlio di Lionello. La saluteranno giovedì alle 10 nella chiesa di San Pietro.

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