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EDIZIONE 2024

Cremona Musica attacca la spina. E l’acustico sposa l’elettrico

Dal 27 al 29 settembre in Fiera il nuovo Electric Sound Village. Prinzivalli: «Qui dialogano passato e futuro»

Luca Muchetti

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redazioneweb@laprovinciacr.it

07 Agosto 2024 - 12:03

Cremona Musica attacca la spina E l’acustico sposa l’elettrico

CREMONA - Cremona Musica attacca la spina. E così la migliore liuteria da quest’anno parlerà anche di strumenti elettrici. La manifestazione fieristica più importante per gli strumenti musicali d’alta qualità è in programma dal 27 al 29 settembre alle Fiere di Cremona.
«È fondamentale gettare le basi per creare un dialogo in un territorio unico al mondo che può essere considerato senza dubbio il luogo più indicato per questo confronto», spiega Stefano Prinzivalli, direttore dell’Electric Sound Village, nuova ala della manifestazione cremonese dedicata a chitarre e bassi elettrici. «Importante anello di congiunzione, l’Acoustic Guitar Village di Alessio Ambrosi», aggiunge sottolineando la continuità con il percorso già intrapreso da alcuni anni da Cremona Musica.

cremona musica

Come si colloca la sezione dedicata alla liuteria elettrica in una manifestazione votata alla liuteria classica?
«La manifestazione che si è voluta organizzare all’interno di Cremona Musica vuole essere l’inizio di un dialogo, dal punto di vista della costruzione degli strumenti, votato anche al mondo della liuteria elettrica, un universo molto legato ai generi musicali contemporanei, un settore che ormai non si poteva non prendere in considerazione. I criteri sono gli stessi: ricercatezza, espressività, artigianalità nell'ambito della liuteria elettrica. Il dialogo con la classica è pensato come un incontro fra due persone, due mondi che si incontrano in un contesto, quello di Cremona, da sempre votato alla liuteria classica. Vale la pena aprirsi a contaminazioni nel senso più positivo del termine. È un inizio, appunto, un seme che germoglia, non uno spazio completamente dedicato per ora, con uno spazio dedicato lo diverrà dall’anno prossimo. L’Acoustic Guitar Village è una faccia della stessa medaglia, naturale quindi che queste due realtà prima o poi si incontrassero».

Può darci qualche anticipazione sugli espositori?
«Ci sarà Juha Ruokangas, uno dei liutai più importanti a livello creativo. Quasi riduttivo chiamarlo solo liutaio, è un guitar creator, un grande maestro. Ci sarà poi la Scuola di Liuteria del Centopievese, ci saranno altri liutai che dimostreranno cosa significa espressività in termini di chitarre e bassi, ci saranno chitarre vintage con Flavio Camorani, Vintage Authority, e l’associazione Made in Rock, che tratta della storia della musica rock, e tanti altri artigiani del suono che producono pedali, effetti, amplificatori, fondamentali per determinare la natura stessa di questi strumenti. Con altri espositori sto dialogando, verranno annunciati più avanti».

È prevista anche una mostra con oggetti appartenuti a grandi band e musicisti…
«Si tratta proprio dell’esposizione curata dall’associazione Made in Rock, fondata da Mariano Freschi. L’associazione ha oggetti di varia natura: chitarre, bassi, amplificatori, indumenti, locandine, manifesti. A Cremona ci sarà un piccolo assaggio della collezione, ma pezzi importanti. Forse i bassi di Roger Glover e Glenn Hughes, forse un amplificatore di Keith Richards, e altro ancora. Useremo poi i palchi già allestiti per l’acustico, trovando una formula equilibrata. Altro è in via di definizione».

In un celebre articolo del 2017 il Washington Post parlava di una chitarra elettrica in crisi. Nei video non appare più, le nuove generazioni non sentono troppo appeal. Oggi come sta la chitarra elettrica?
«Le nuove generazioni sono attratte dalla facilità. Questo a volte determina la scelta, una scelta che alla lunga non è detto che paghi. Imparare a suonare uno strumento equivale ad acquisire nozioni che non ti lasceranno mai. Fino al grunge il rock la faceva da padrone, oggi il cambio generazionale si sente. Oggi a maggiore ragione è importante raccontare la storia di questi strumenti e far apprezzare la musica live. La musica è apprezzabile tutta, poi dipende da gusti e generi. C’è musica buona e musica non buona. Con lo spirito giusto, anche generi musicali differenti possono creare qualcosa di interessante da sviluppare in futuro. Saper raccontare significa appassionare le persone, l’intento è questo».

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