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CREMONA. DOPO 60 ANNI

Sir Gardiner, lo schiaffo e... il divorzio

Risale a un anno fa la prima rottura con Monteverdi Choir & Orchestras

Giulio Solzi Gaboardi

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29 Luglio 2024 - 10:48

Sir Gardiner, lo schiaffo e... il divorzio

CREMONA - Dopo sessant’anni di matrimonio finisce il lungo amore tra il direttore britannico e cremonese d’adozione, Sir John Eliot Gardiner, e Monteverdi Choir & Orchestras, l’organizzazione che riunisce i tre ensemble fondati nel 1964 dal direttore britannico, ossia il Monteverdi Choir, gli English Baroque Soloists e l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique.

Il casus belli risale a undici mesi fa, complice uno schiaffo assestato dal maestro britannico sulla guancia di un musicista durante una prova dei Troyens di Berlioz. Gardiner avrebbe, in un accesso d’ira, schiaffeggiato un basso reo di essere uscito di scena dal lato sbagliato del palco. Per quanto stressante possa essere il mestiere del direttore, quella che a tutti gli effetti è stata letta come un’aggressione immotivata (non la prima, secondo alcuni) è stata condannata duramente, e malgrado la notorietà e l’indubbia grandezza del maestro, i rapporti tra Gardiner e i suoi ensemble avevano subito una ‘congelazione’ sia pure temporanea.

Una separazione, insomma, che solo nei giorni scorsi ha visto la sua drammatica ufficializzazione, segnandola fine di un sodalizio iniziato nel ‘64, quando Gardiner, allora studente di storia a Cambridge, riunì un gruppo di musicisti per eseguire, nella cappella del King’s College, il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi. Un episodio che il maestro ha recentemente raccontato nella lectio magistralis che ha dato il la alla scorsa edizione del Monteverdi Festival, lo scorso giugno, a Cremona. La spiacevole vicenda della rissa ha certamente posto un freno all’attività artistica di Gardiner, che quest’anno è apparso al Festival solo in veste di narratore senza dirigere, ma parlando solamente musica, di Monteverdi e del suo lungo amore per Cremona, cominciato nel ‘93 dirigendo il Vespro e L’incoronazione di Poppea e proseguito lo scorso anno con l’esecuzione della Selva morale e spirituale.

La lunga amicizia con la città di Monteverdi era valsa al maestro, proprio lo scorso anno, il riconoscimento della cittadinanza onoraria. Ancora non può dirsi certo il totale riavvicinamento tra Gardiner e l’attività artistica, nemmeno a Cremona. Quello che va però ricordato è che Gardiner è stato, con la sua decennale, filologica e illuminata attività, uno dei principali interpreti della riscoperta e della reinassance monteverdiana, e se Monteverdi è, oggi, così amato e conosciuto nel mondo, è di certo grazie al lavoro certosino di questo scorbutico e geniale maestro. L’arte ci insegna a non giudicare l’uomo, ma il suo prodotto, anche se la delusione per le ‘bad manners’ di Gardiner lascia a Cremona l’amaro in bocca. Chissà se l’anno prossimo vedremo ancora il maestro dirigere a Cremona durante il Festival che porta il nome del suo amatissimo compositore cremonese.

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