L'ANALISI
01 Gennaio 2024 - 10:39
La copertina del libro
CREMONA - Da ablutofobia (paura di lavarsi o di farsi il bagno) a zoofobia (paura degli animali) e via elencando in un mondo di ossessioni che ci accompagnano e ci complicano la vita: 'Senza paura'. Catalogo illustrato delle fobie è un libro illustrato dal disegnatore belga Peter Goes, la cui edizione italiana si deve alla casa editrice cremonese Timpetill guidata da Maria Sole Pozzi. Pensato a misura di ragazzino, il volume è molto interessante anche per gli adulti, visto che nessuno di noi è esente da fobie e da paure irrazionali.
Sappiamo che un ragnetto non può farci nulla, che difficilmente un verme ci molesterà e che i fiori possono solo rallegrarci con i loro colori e i loro profumi. Ma questo potrebbe non esentarci dal soffrire di aracnofobia, scolecifobia o di antofobia. Per lo più ci si convive, ma nei casi più gravi la vita ne è condizionata.
C’è chi non prende l’aereo (l’aerofobia e l’aviofobia ci impediscono di volare), chi è fissato con l’igiene perché teme i germi (microbiofobia o misofobia) e la sporcizia (molismofobia, molisomofobia o rupofobia), chi invece teme certi numeri.
Si può aver paura dell’ombelico (omfalofobia), dei gufi (strigiformofobia) o delle zucche (cucurbitofobia). Molte paure - il freddo (cheimafobia o cheimatofobia), tuoni e fulmini (cheraunofobia o tonitrofobia), la pioggia (ombrofobia) - rimandano all’alba dell’uomo, quando i fenomeni atmosferici coglievano alla sprovvista i nostri progenitori.
Il timore delle malattie (ipocondria o nosofobia) si può declinare negli infiniti malanni veri o presunti che ci affliggono, senza contare le numerosissime paure legate alla sfera sessuale. Comunissimo nei bambini e non solo in loro è il timore del buio (nictofobia), che tutto nasconde e che quindi è potenzialmente pericoloso o quanto meno ostile.
Per non parlare degli animali: si temono rettili (erpetofobia), insetti (entomofobia), cani (cinofobia) e gatti (gatofobia, felinofobia o ailurofobia), ma anche lontre (lutrafobia), polpi (ctapodifobia) e meduse (cnidarofobia).
Il ricorso alla spiritualità, alle religioni e all’esoterismo può essere fonte di sollievo ma può allo stesso tempo suscitare ansia: si temono Dio e gli dei (zeusofobia), le streghe (wiccafobia) e il numero 666 (l’impronunciabile hexakosioihexekontahexafobia).
«L’elenco delle fobie contenute in questo libro - si specifica alla fine del volume - non è completo e non lo sarà mai. Non esistendo un elenco ufficiale delle fobie, i medici e i ricercatori inventano nuovi nomi a seconda delle necessità. Di solito questo avviene combinando una parola greca (o latina) che descrive l’oggetto della paura con il suffisso ‘fobia’. Una fobia è una paura opprimente di qualcosa che non rappresenta un reale pericolo. Il termine nasce dalla parola greca phobos, che significa ‘paura’ o ‘orrore’. Secondo il Dsm (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali)» le fobie rientrano in cinque categorie principali. Le paure sono per lo più legate agli animali, all’ambiente naturale, a problemi di salute o comunque di ambito medico, oppure a situazioni specifiche. L’importante è ricordare che «gli esseri umani sono creature complesse che possiedono un’ampia varietà di doti e di insicurezze».
Nessuna etichetta, quindi, anche perché nessuno è escluso. E il merito di Senza paura è anche quello di affrontare i timori, riconoscere i propri e scoprire quelli degli altri. Così, senza averne l’aria. Con un elenco che sembra infinito e che un po’ ci incoraggia perché ad avere paura siamo in tanti, siamo tutti.
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