L'ANALISI
LA SCUOLA CLASSICA DI CREMONA
14 Dicembre 2023 - 10:41
Una scena da I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni
CREMONA - La Scuola classica di Cremona: un lungo cammino. Sabato alle 17, nell’aula magna del liceo Manin, sarà presentato il trentunesimo numero di La Scuola Classica di Cremona. Annuario 2023 edito a cura dell’Associazione ex alunni con la redazione e il coordinamento di Renata Patria ed Emanuela Zanesi, stampato da Fantigrafica, con il sostegno di Flavia Finetti e del Rotary Club Cremona. Vede così la luce, ancora una volta, una pubblicazione nata nel secolo scorso (1922-23), continuata senza interruzioni fino al 1928-29, ripresa, dopo un anno di silenzio, dal 1931-32 fino al 1933-34, anno in cui sembrò concludersi la sua esistenza. Circa sessant’anni dopo, invece, nel 1993, l’Associazione degli ex alunni le diede nuova vita, con il proposito di stabilire una consequenzialità con la pubblicazione originaria. Il volume venne poi arricchito fino ad assumere la struttura attuale.
Nei contenuti, l’Annuario 2023 segue l’ormai consolidata traccia. La sezione ‘Vita dell’Associazione’, a cura di Renata Patria, ricorda i due cicli di conferenze organizzati dall’Associazione ex alunni di concerto con la delegazione cremonese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC), con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune a seguito di un protocollo d’intesa con l’Associazione organizzatrice: il ciclo Dedicato ad Alessandro Manzoni nel 150° anniversario della morte (che ha avuto il sostegno anche della Fondazione Banca Popolare di Cremona) e quello su Efesto-Vulcano: mitologia, storia, attualità. Le summae di entrambi i cicli (stese da Gianpiero Goffi e già apparse sul quotidiano La Provincia) sono ora pubblicate assieme agli Atti del ciclo manzoniano, posti in Appendice. Viene inoltre ricordata la pubblicazione del secondo Quaderno di La Scuola Classica di Cremona: Sallustio, De coniurationae Catilinae, testo, traduzione e analisi di Angelo Lacchini, con la presentazione di Marco Beck. Seguono le sezioni Vita della scuola, a cura di Francesca Di Vita, in cui sono citate le numerose attività che fanno del Manin una realtà al passo con i tempi, e Maestri e alunni della Scuola, con il ricordo, ad opera di Goffi, del professor don Romeo Cavedo, già ottimo allievo e poi insegnante del Manin, illustre teologo e biblista.
Il volume continua con gli Studi, che ne sono la parte portante. Graziella Baldaro traccia uno spaccato di Charlie Chaplin, uno dei più celebri personaggi della storia della cinematografia, artista completo, attore, sceneggiatore, regista e autore delle musiche dei suoi film. Monica Ferrari nel suo saggio Cosa significa esclusione? Al di là del paradigma educativo esclusivo affronta il tema di un atteggiamento inclusivo nella scuola e nella società civile, radicato nell’ascolto e nella condivisione del valore della diversità come risorsa. Riccardo Groppali parla di Migrazioni ed emigrazioni, e cioè degli spostamenti degli animali, distinguendo tra migrazione come risposta al peggioramento delle condizioni locali, consistente in viaggi d’andata e ritorno da e verso ambienti più climaticamente favorevoli, ed emigrazione, spostamento definitivo, senza ritorno ai siti di partenza, delle successive generazioni.
Carmine Lazzarini, sulla traccia delle Carte d’amore di Antonio Prete, analizza la letteratura e la filosofia che hanno indagato l’amore, partendo dai due testi fondativi: il Simposio di Platone e il Cantico dei cantici della Bibbia. Federico Mantovani, direttore e compositore, nel suo saggio Il Paesaggio sonoro riflette sul rapporto tra ‘paesaggio sonoro’ e ascolto del mondo di suoni e rumori presenti nell’ambiente, tra ecologia acustica, rumore e silenzio, sacralità e ascolto profondo, partendo dalla definizione di ‘paesaggio sonoro’ con cui il musicista e studioso canadese Ray Murray Schâfer intendeva tutto ciò che ci circonda a livello sonoro, con un’attenzione antropologica inclusiva degli interventi dell’uomo sulla natura e sull’ambiente e implicante un rapporto di coerenza tra gli elementi.
Silvia Andrea Russo nel breve saggio E vissero tutti felici e contenti. Oltre il lieto fine della Dodicesima Notte di Shakespeare analizza la risoluzione dell’intreccio della commedia shakespeariana, chiedendosi se, in un mondo come quello della Dodicesima Notte, in balia del disguido e dell’incertezza, sia veramente possibile amare. Emanuela Zanesi, nel suo contributo su La Cremona del Seicento nel diario di Giuseppe Bresciani, ricostruisce la realtà sociale della Cremona del Seicento sulla base della testimonianza del manoscritto Memorie delle cose occorse me vivente nella città di Cremona dello storiografo Giuseppe Bresciani (da lei trascritto e pubblicato con apparato di note critiche). Il diario condensa la storia di Cremona nel periodo centrale del Seicento, quando la città diventa campo di battaglia di eserciti contrapposti, con dolorose conseguenze sociali ed economiche.
Seguono gli Atti del ciclo Dedicato ad Alessandro Manzoni con quattro relazioni: Renata Patria, nel saggio La ‘voce’ di Lucia, dopo uno sguardo alla poetica del Manzoni che si attiene al verosimile, immettendo ‘tracce’ della realtà nella sua ‘invenzione’ e rifuggendo da un’immaginazione vacua e astratta, analizza la figura di Lucia riproponendone ‘la voce’ o meglio ‘le voci’: quella interiore dei pensieri e dei sentimenti e quella fisica che li esprime nei suoi rapporti e dialoghi con i vari personaggi. Giulia Delogu, nel suo contributo Manzoni e la storia, si interroga sull’attualità dello scrittore concentrandosi sul meno indagato Manzoni storico, per il quale scrivere storia vuol dire mettere in campo un’attenta analisi testuale e linguistica e una costruzione narrativa dei propri saggi che miri alla capacità di comunicazione. Gianpiero Goffi analizza Figure e idee di chiesa nel Manzoni e nei Promessi Sposi, soffermandosi prima sulla posizione dello scrittore nelle vicende politico-religiose dell'Ottocento italiano e sulle differenze e analogie tra il suo pensiero e quello di Antonio Rosmini, e presentando immagini autentiche e deformate della Chiesa nel romanzo.
Alessandro Maranesi scrive di Manzoni dopo Manzoni: la ricezione dell’autore nella cultura popolare contemporanea. Come qualsiasi grande mito popolare, I Promessi Sposi si sono prestati, nel tempo, a narrazioni, rifacimenti, ricostruzioni, semplificazioni, riedizioni. I Promessi Sposi non sono soltanto un ‘romanzo scolastico’, ma propongono veri e propri paradigmi culturali, genialmente immessi da Manzoni nella propria creatura anche attraverso immagini dal forte valore didascalico (quelle di Francesco Gonin), a costituire dei punti fermi per il lettore, accompagnato così a ricordare e per certi versi ad imparare quel Vero che è alla base dell’opera. A sigillo la sezione Recensioni e segnalazioni, a cura di Angelo Lacchini, che nasce dall’impegno nel recensire e segnalare opere classiche o attinenti alla classicità, evidenziando quanto sia ancora ricca la produzione editoriale in questo campo e tutt’altro che spento l’interesse per il mondo classico.
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