L'ANALISI
07 Novembre 2023 - 15:38
Davide Del Grosso e Marta Mungo saranno al Sociale con Janis il 17 novembre
SORESINA - Il teatro è cuore della comunità, lo sapevano bene i soresinesi che nel XIX secolo vollero per la loro comunità un teatro prestigioso, all’italiana, non a caso chiamato Sociale. Ed è stato con questo obiettivo che agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso l’amministrazione comunale di Soresina decise di riaprire il teatro, riportandolo all’antico splendore dopo che era stato chiuso per decenni. I corsi e ricorsi della storia. Così accade ora che la socialità diventi il motore per gestire il teatro quale bene comune, venendo in aiuto all’amministrazione, ai tagli dei finanziamenti, all’impossibilità di una gestione diretta dello stabile da parte dell’amministrazione pubblica. Così nel segno di un atto di responsabilità nei confronti del teatro e della cittadinanza di Soresina è nata l’associazione Foyer Diaz, associazione voluta da un gruppo di amanti del teatro desiderosi di non far morire quello spazio e di condividerne la gestione.
«Dopo il pensionamento dell’ultimo tecnico e custode del teatro, circa tre anni fa, è nata l’idea di offrire un contributo volontario alla vita del nostro teatro – afferma Cristian Raglio, presidente del sodalizio –. All’età di 17 anni facevo la maschera al Sociale, abbiamo fatto spettacoli teatrali io e la mia compagnia. Anche per questo mio passato e dopo essere stato un po’ di anni lontano da Soresina, ho pensato che fosse doveroso dare una mano alla gestione del teatro. Così io e gli amici Marta Licari, Francesco Romanenghi, Angelo Chiari e Pietro Mainardi ci siamo presi l’incarico, costituendoci in associazione, di lavorare alla gestione tecnica della sala. Il nostro compito è quello di curare la gestione delle maschere. Oggi sono circa venticinque e ruotano sulle diverse serate, abbiamo formato tre figure di tecnici per supportare le compagnie che di volta in volta si esibiscono sul nostro palcoscenico e ci occupiamo della manutenzione e sostituzione delle attrezzature. Tutto questo, ovviamente, viene fatto in sinergia col Comune e col fondamentale coordinamento di Stefania Panighetti, membro del Consiglio comunale con delega al Teatro Sociale».
Prendersi cura del teatro vuol dire anche questo: assicurarne l’efficienza, esserci quando c’è spettacolo, curare aperture e chiusure della sala, cose normali ma che in teatro vivono di tempi e spazi eccezionali. L’associazione Foyer Diaz mette i suoi servizi a disposizione di chi fa spettacolo al Sociale, dall’agenzia SiFaSera di Bruno Tiberi alle compagnie che chiedono di esibirsi sul palco soresinese.
Ma l’associazione FoyerDiaz dà anche il suo contributo in termini di programmazione: «Con la rassegna Sociale Off. Tutta un’altra scena abbiamo voluto proporre una serie di spettacoli che potessero essere interessanti per il territorio – continua Raglio -. Mi è piaciuto affiancare due dive del canto come Maria Callas e Janis Lyn Joplin, cantautrice morta prematuramente per overdose all’età di 27 anni, due star del canto diversissime, ma accomunate da una morte prematura e un’esistenza inquieta. Così il prossimo 17 novembre il Teatro del Buratto presenterà lo spettacolo Janis ideato da Davide Cecchelli con la regia di Davide Del Grosso, mentre in scena saranno Marta Mungo e lo stesso regista. Un mese dopo proporremo Casta Diva di e con Lucilla Giagnoni, artista e narratrice che da anni lavora col Centro Teatrale Bresciano e che porterà al Sociale il suo racconto di Maria Callas, fresco fresco di debutto. La rassegna, per ora, si chiude con il Teatro Telaio che il 30 dicembre porterà in scena l’Abc del Natale, uno spettacolo per tutti. A questo mini cartellone si affianca quello dedicato alle scuole con tre spettacoli, uno per ogni ordine di scuola, una proposta che sta riscuotendo un ottimo successo. Il 20 febbraio porteremo in scena Seggioline del Teatro Telaio, il 4 marzo toccherà a Manifatture Teatrali Milanesi con Questo non s’ha da… fare e il 19 marzo Eco di Fondo porterà in scena Narciso. Anche questo credo sia un modo per rendere un servizio al nostro teatro e alla comunità di Soresina, un modo per fare del Sociale il teatro della comunità».
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