L'ANALISI
MUSICA A CREMA
03 Novembre 2023 - 10:45
CREMA - La musica nuda e cruda, suonata fino al midollo, tra luci blu e rosse, riflessi della vita e del sogno. Raphael Gualazzi e i suoi musicisti hanno portato, ieri sera al Teatro San Domenico di Crema, le atmosfere oniriche del nuovo album Dreams. Una serata in cui l’acustico ha regalato mix di strumenti e tradizioni musicali, apparentemente lontane ma armoniosamente insieme. Tra le sonorità, quelle del piano di Gualazzi mescolate alla chitarra elettrica, la batteria, le tastiere, tromba, tamburello, fino allo strumento che con Crema ha più di qualcosa a che fare, il contrabbasso. L’esordio con la più intima In esilio da me, che è esplosa sul finale, dando il via ad altri ritmi, come quelli più blues di Vorrei capire e al pezzo centrale del nuovo lavoro, Vivido il tramonto.
Look casual per Gualazzi, che mai come in questa data zero cremasca e nella tournée che le seguirà, ha unito la sua anima jazz e blues, a generi molto variegati, dalla musica africana, alle melodie del Sud Americane, persino incursioni dal richiamo country, fino alle evocazioni del classico e operistico. Particolarmente coinvolgente il dialogo ritmato tra il cantautore e il coro dei musicisti per tutto il brano A Three Second Breath. L’album e il tour Dreams sono il frutto di un intero anno in giro per il mondo, che ha segnato profondamente e positivamente, come lo stesso artista ci ha raccontato nei giorni precedenti al concerto, la vita e la produzione di Gualazzi. Una contaminazione continua tra generi, pur mantenendo fedeltà alla cifra che lo ha fatto conoscere al grande pubblico.

E a una città, come Crema, che ha sempre benedetto le tappe più importanti della sua carriera, per stessa ammissione del cantautore. Il concerto in città è scivolato velocemente tra pezzi più malinconici e romantici, a quelli marcati e ritmati, in un costante rincorrersi di scenari sempre diversi. Una lunga scaletta di ventidue brani, tra i quali le novità alternate ai pezzi più noti, tra cui Reality & Fantasy, Love, Life, Peace, Splende Il Mattino, Sai, L'estate di John Wayne e il bis su Follia d’Amore. Performance impeccabili anche per i musicisti che sono stati sul palco con Gualazzi: Gianluca Nanni, Anders Ulrich, Gigi Faggi e Michele Guidi.
Così come, la voce di Gualazzi, diversa e diversamente sorprendente ad ogni cambio di pezzo e genere, è stata, di fatto, da considerarsi al pari degli strumenti suonati sul palco. Malleabile e versatile proprio come uno strumento, insieme alle tante variazioni. Un entusiasmo, un piacere e una passione di fare musica, di sperimentare per e con il pubblico che è stata trasmessa da subito agli spettatori, da subito pronti ad accompagnare il ritmo con le mani e a dedicare lunghi applausi e acclamazioni ai protagonisti della serata. Voluta e sentita anche l’omaggio di Imagine, poco prima del gran finale.
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