L'ANALISI
01 Novembre 2023 - 15:43
CREMONA - Hanno scelto gli spazi della Scuola Edile, diretta da Elisabetta Bondioni, hanno scelto di essere manovali di un cantiere della creatività per viaggiare o forse costruire L’isola che non c’è. Questo il titolo del Lab-Day, tappa intermedia di lavoro e confronto, del Progetto LAIVin promosso e sostenuto da Fondazione Cariplo. A partecipare alla giornata di creatività e laboratori intrecciati sono stati gli studenti del Cfp InChiostro di Soncino, della Scuola Edile Cremonese, dell’istituto Romani di Casalmaggiore, dello Stradivari, dell’Anguissola, dell’Aselli di Cremona, dello Shakespeare di Crema, insieme alle associazioni Akamorà Teatro ed EmmeCi di Cremona, Teatro dei Granelli di Casalmaggiore, Ticonzero e Teatro Itinerante di Cremona.
«In 62 fra studenti, operatori e animatori hanno partecipato alla giornata di attività espressive — spiega Donatella Bertelli di Teatro Itinerante —. I gruppi si sono mischiati, si è lavorato sulle relazioni, complici la creatività e la voglia di confrontarsi sulle esperienze fatte. Tutto ciò ha portato alla realizzazione di quattro azioni performative».
Conoscere e fare, interagire per essere, mossi tutti dal desiderio di abitare quell’Isola che non c’è, ma che potrebbe esserci: questo il senso di un pomeriggio che nella parte performativa ha preso il via con «una sorta di flash mob costruito a partire dalla canzone Credo riecheggiata per voce solista nel capannone in un silenzio vibrante per concludersi in un coro e la scansione delle lettere: C, combattiamo insieme perché la forza sta nel gruppo!; R, rompi la quarta parete!, E, esponiti senza esitare!; D, dona tutto anche a chi non ti ha dato niente!; O, osa senza esitare! — spiega Bertelli —. Poi è stata la volta della messa in scena della parodia di un classico talk show televisivo ironicamente intitolato Parole per te che si è conclusa con la denuncia - urlata da un improbabile spettatore-mummia - della vacuità delle parole di sedicenti esperti, delle promesse inutili alle quali crediamo per sottrarci alle nostre responsabilità. Ha concluso il pomeriggio un’azione teatrale di tipo più tradizionale che ha proposto una riflessione sulla società contemporanea: La società di oggi manca di qualcosa, un po' come un albero spoglio. E noi vogliamo portare la nostra primavera. Vogliamo andare controvento. Vogliamo riempire i vuoti della nostra società. Si può fare!».
L’isola che non c’è di Lab-Day ha ancora una volta raccontato come stare insieme, cooperare, vivere le relazioni dal vivo siano valori aggiunti, a cui non bisogna rinunciare, il coraggio oggi è questo: credere che nel contatto con l’altro c’è la possibilità di raggiungere Utopia, l’isola che non c’è.
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