L'ANALISI
01 Novembre 2023 - 10:44
Alessandro Prato e il Richmond International Film Festival
CREMONA - Nuova, grande soddisfazione per Alessandro Prato, il giovane regista cremonese, classe 1994, che a Richmond, in Virginia, ha ottenuto il premio Rising star director, ovvero regista astro nascente, nell’ambito del Richmond International Film Festival. Il film premiato è Agrodolce, girato nel 2019, ora disponibile sulle pittaforme Apple Tv e Prime Video. «Quando ho scritto Agrodolce, a 19 anni, mai avrei creduto che un giorno l’avrebbero proiettato negli Stati Uniti — scrive Prato sul suo profilo Facebook — . Nessuno ha mai voluto produrlo, solamente alcuni famigliari e amici ci hanno creduto. Ed ora eccomi qui, non solo finalista a un festival importante a cui sono arrivati migliaia di film, ma vincitore di un premio bellissimo: Best rising star director, alla lettera miglior regista astro nascente, che dà una parte fa un po’ ridere, dall’altra mi ha emozionato tantissimo». Alessandro ha inviato la sua candidatura ed è stato selezionato dalla giuria del Festival: in gara oltre 2000 partecipanti (tra autori di film, cortometraggi e documentari) pronti a contendersi 15 premi. E anche per questo il riconoscimento assume il sapore di un successo.
«Non mi sarei mai aspettato questo risultato - dichiara Prato -. Sono andato alle premiazioni per assistere alla proiezione dei film degli altri partecipanti, non certo pensando di ricevere un premio. Il livello di qualità era davvero molto alto». Agrodolce è un lungometraggio girato a Cremona nel 2019 con protagonisti, sceneggiature e luoghi tutti cittadini. Il film racconta dei disagi esistenziali, delle angosce e delle sofferenze dei ventenni, dal punto di vista di un ventenne. Alessandro infatti scrive la sceneggiatura all’età di 19 anni e inizia le sue riprese con un budget ridotto all’osso, qualche anno dopo. È questa forse la ragione per la quale Agrodolce ha avuto questo enorme successo: dà voce, dall’interno, a una generazione in crisi. Tuttavia non si tratta di un film destinato esclusivamente alla fruizione dei giovanissimi. «Moltissimi adulti hanno visto il film, confessandomi di essersi sentiti in colpa per la loro indifferenza nei confronti delle problematiche delle nuove generazioni» spiega Prato. «La scelta del lungometraggio, inoltre, seppure sia stata faticosa e sofferta, ha dato i suoi risultati ed è stata molto apprezzata.
La carriera da regista, però, nei piani di Prato non è mai stata al primo posto. Fin da piccolo infatti ha sempre sognato di intraprendere la carriera da attore, studiando recitazione teatrale a Cremona alla scuola di Beppe Arena e successivamente a Roma, dove ha imparato tra l’altro nozioni utili per girare i suoi film. «Dopo una serie di provini andati male, mi sono accorto che l’ambiente mi stava stretto e così ho deciso di dedicarmi alla sceneggiatura — spiega Alessandro —. Nel film mi sono ritagliato un piccolo ruolo come attore anche se mi sono concentrato soprattutto sulla regia». La passione per la reitazione è ancora tanta, e non esclude in futuro di riprovarci. Nel frattempo la carriera procede a gonfie vele. Lavora nella produzione di diversi set e sta scrivendo una nuova serie. Anche se l’America offre ampie possibilità lavorative, Prato per ora rimane legato all’Italia: «Voglio farcela qui, nella mia terra, e spero un giorno di poterne rappresentare le bellezze in un film».
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