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ALLA CORTE DEI GONZAGA

«Son gionta fin qui a Lisola, recevuta cun amorevolezza»

Isola Dovarese, tre giorni di festa in onore del passaggio dei marchesi di Mantova

Mariagrazia Teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

06 Settembre 2023 - 10:41

«Son gionta fin qui  a Lisola,  recevuta cun amorevolezza»

ISOLA DOVARESE - Le pietre antiche della maestosa piazza gonzaghesca incorniciata dalla lunga schiera di portici, sono pronte a celebrare il ritorno della gran dama, Barbara Hoenzollern (1422- Mantova 1481), moglie del marchese Ludovico Gonzaga. Una delle donne più illuminate del suo tempo, principessa di sangue imperiale, immortalata nel celebre dipinto di Andrea Mantegna nella Camera degli Sposi di Mantova, che nel 1458 è ospite a Isola Dovarese della famiglia Dovara. Nel borgo, per celebrare l’anniversario del suo passaggio, si organizza ormai dal 1967 il Palio delle Contrade, una grande festa che si svolge durante il secondo fine settimana di settembre. La rievocazione storica, giunta alla 56ª edizione, si svolgerà da venerdì a domenica prossimi.

Barbara di Brandeburgo ritratta da Andrea Mantegna

LA STORIA

Il palio rievoca il periodo di appartenenza di Isola Dovarese allo Stato Gonzaghesco (siamo nella seconda metà del Quattrocento) e le celebrazioni, in forma di festa su pubblica piazza, in occasione dell’arrivo della corte mantovana dei marchesi Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo. Nel tardo autunno del 1458, infatti, Barbara, in viaggio verso Milano, fa tappa a Isola Dovarese dove è ospite nel palazzo Dovara e quindi a Cremona, dove alloggia nel castello di Santa Croce. Non un semplice viaggio di piacere, ma in veste di accompagnatrice di Gabriella Gonzaga, figlia naturale del marchese Ludovico, promessa sposa, dopo lunghe trattative, di Corrado da Fogliano, grande uomo d’armi, fratello del duca Francesco Sforza. Lei poco più che ventenne, già vedova di Gilberto da Correggio, lui il braccio destro del duca di Milano, uno degli uomini più potenti dell’Italia del primo Rinascimento. Ad accompagnarla nel viaggio nuziale, si diceva, la marchesa Barbara con la figlia Dorotea, di soli 9 anni, ma già fidanzata con il conte Galeazzo Maria Sforza, primogenito dei duchi milanesi Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Quello della piccola Dorotea per casa Gonzaga sarebbe stato il matrimonio del secolo. Per la ‘contessa’ – cosi veniva chiamata la piccola Gonzaga in virtù dell’unione con l’erede degli Sforza – era giunto il momento di debuttare in società e di mostrare le sue doti femminili davanti alla corte milanese.

L’ideazione artistica della festa è di Saulle Ronchi, la regia è affidata a Gianni Micheli (Foto ®Giada Delmiglio)

LA TAPPA A ISOLA

La brigata mantovana giunge a Isola Dovarese il 21 novembre 1458 ospite nel palazzo della famiglia Dovara, i signorotti che spadroneggiavano in paese, che accoglie le principesse con grandi feste, mettendo in mostra tutto ciò che c’era da mostrare in un piccolo borgo di confine, abitato da pochi borghesi, tanti contadini e qualche contrabbandiere. «Questa sera son gionta qui a Lisola – scriveva la marchesa al consorte nella lettera che ancora oggi si conserva all’Archivio di Stato di Mantova – dove da questi zenthilhomini de la Celsitudine Vostra son stata vista molto voluntera e recevuta cun gran caritade e amorevolezza. Domani doppo disenare me aviarò verso Cremona, ne altro mi acade». Il giorno seguente le donne Gonzaga venivano scortate dai Dovara verso Cremona e ad attenderle a Vescovato il conte Galeazzo Maria Sforza con il suo seguito per condurle nel castello di Santa Croce a Cremona, una delle dimore preferite da Bianca Maria Visconti. La duchessa di Milano, insieme alla madre Agnese, alla figlia Ippolita Maria e alle dame di corte, organizzerà conviti e feste da ballo a cui parteciperanno le più belle donne della città per festeggiare la brigata mantovana. Infine Gabriella raggiungerà il futuro sposo a Milano dove verranno finalmente celebrate le nozze.

IL PROGRAMMA

Ogni anno, dunque, l’antica piazza porticata di Isola ospita tre giorni di festa che rievocano quella che i Dovara avevano allestito per le illustri ospiti. E sulle tavole imbandite per l’occasione si possono gustare i piatti tramandati negli scritti dei cuochi del Rinascimento. Da provare almeno una volta nella vita i civieri di selvaggina, il pesce fritto o in carpione, le zuppe, il vino servito nelle brocche e tanto altro ancora proposto sulle tavole imbandite delle taverne di paese, dell’Aquila d’Oro, della Tenca, dei Sette Peccati, del Viandante, e durante il Convivio del sabato sera; a fronteggiarsi nella tre giorni di piazza le contrade San Giuseppe, Le Gerre, Porta Tenca e San Bernardino. Tutte le info su palioisola.it.

HOMULUS

Quest’anno il tema scelto per la manifestazione è ‘Homulus. Il viaggio di ognuno’, storia dell’Uomo nel suo percorso verso la redenzione in cui è accompagnato dalle figure allegoriche della Giustizia, della Bellezza, della Pigrizia e da molte altre figure che in questo tragitto metteranno alla prova le sue capacità. Lo spettacolo animerà il grande convivio rinascimentale di sabato con grandi scenografie, suggestivi giochi di fuoco, danze e musiche dal vivo e altre incredibili fantasticherie. L’ideazione artistica è di Saulle Ronchi, mentre la regia è affidata a Gianni Micheli

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