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LA MUSICA AFFARE DI FAMIGLIA

«I Beatles a tutto volume per svegliarci la domenica»

Figli di Piero, Luca e Michele Lombardi hanno carriere brillanti: il primo negli Stati Uniti e il secondo in campo pop

Greta Mariani

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redazioneweb@laprovinciacr.it

02 Settembre 2023 - 10:45

«I Beatles a tutto volume per svegliarci la domenica»

Michele Lombardi in tour con Gianni Morandi

FIESCO - Fratelli, musicisti professionisti, partiti da Fiesco e avviati ormai a una carriera in continua ascesa. Sono Luca e Michele Lombardi: contrabbassista e bassista di talento e docente nel settore in prestigiose università oltreoceano il primo; musicista professionista e maestro (direttore musicale sostituto), che sta collezionando esperienze in tour coi più grandi artisti e in tv, il secondo. Oggi si raccontano.

I fratelli Lombardi piccoli violinisti


Il primo ricordo legato alla musica e il momento della svolta?
LUCA: «Da bambini, la sveglia della domenica mattina a casa, con mio padre Piero che metteva a tutto volume i Beatles, ma anche classica o altro. Quando sento una canzone dei Beatles torno a quei tempi. E le ore a cantare e suonare con mio fratello. Per la carriera invece non parlerei di svolta, ma di percorso, di persone che sono state importanti nella mia crescita come il maestro Milton Masciadri e le borse di studio per la University of Georgia e ora il concorso per la Schwob School of Music at Columbus State University. Ma sono tappe di un cammino».
MICHELE: «Io e mio fratello che suoniamo da quando abbiamo tre anni, prima il violino, poi le esibizioni in orchestra. Per me la svolta è arrivata con un licenziamento, dopo anni di un altro lavoro e la musica come hobby. Mi ha aperto gli occhi e con i risparmi mi sono iscritto al conservatorio, due anni intensi da cui è ripartito tutto».

Pro e contro della vita da musicista?
LUCA: «Spesso è una professione molto romanzata, ma di certo il pro è che lavorando con la propria passione, non ci rendiamo conto delle tante ore passate a preparare o suonare un pezzo, siamo assorbiti dall’amore per quello che facciamo. Il contro, invece, è poca organizzazione come categoria, paghe non sempre all’altezza e poca possibilità di suonare quotidianamente, se penso all’Italia. Negli Usa, per quantità e qualità di musica che si riesce a trovare e suonare quotidianamente nei locali è davvero un’altra vita. L’ambiente è più dinamico, più veloce, permette di esprimersi non solo per il pubblico ma anche per se stessi come musicisti».
MICHELE: «Concordo sul fatto che tutti i ‘contro’ vengano assorbiti dai tanti pro, la magia del palco risolve tutto. Non parlerei quindi di contro, ma di eventuali difficoltà che possono sorgere, come un po’ di insicurezza del settore o, banalmente, la convivenza prolungata con persone anche molto diverse, a volte, nei tour. Ma ripeto, la magia del palco e la condivisione di questa passione poi appianano tutto».

Luca Lombardi è bassista, contrabbassista e docente in diverse università americane

I primi passi nel Cremonese e nel Cremasco, abbiamo detto. L’esperienza più emozionante e lo strumento al quale siete più legati?
LUCA: «A 12 anni, le prime band con mio fratello e più tardi, nei locali. Cremona ha una posizione strategica per raggiungere vari territori e altre grandi città. Strumento del cuore ovviamente il contrabbasso e il basso elettrico. Corrispondono al mio carattere, introverso e riflessivo. In più, sebbene sottovalutato, il basso è uno strumento importantissimo e di responsabilità. Sta in mezzo ai suoni, tra ritmo e melodia, se sbagliamo noi, mettiamo davvero in difficoltà gli altri strumenti». Sul contrabbasso, dice che nel settore, ovviamente il nome del cremasco Giovanni Bottesini è al centro anche all’estero, così come il concorso internazionale organizzato dalla città.
MICHELE: «Tante condivise con mio fratello e in famiglia e soprattutto MagicaMusica, orchestra fondata da mio padre con musicisti disabili e non. Oltre al bagaglio umano importante, mi ha insegnato ad adattare la mia professione alle diverse esigenze, ad avere una visione più ampia. Per gli strumenti, il mio mondo sono piano e tastiere, complete e armoniche. Agli inizi, violino, batteria, chitarra. Poi da adolescente, l’incontro col piano. Ora anche con l’evoluzione digitale della produzione musicale. Tante sono le figure che ritengo fondamentali per me: Giovanni Boscariol, mio insegnante a Parma, e Valeriano Chiaravalle, di cui sono maestro sostituto ormai da anni, persone e professionisti incredibili. Ora sono in tour con Gianni Morandi e lui, come Fiorella Mannoia, Mika e tanti altri hanno un bagaglio talmente grande di esperienza che ogni giorno mi insegnano qualcosa». Luca sta per intraprendere l’avventura nella nuova università di Columbus e Michele sarà ancora in tv con progetti per ora segreti (nella scorsa stagione è stato maestro a Name that tune su Nove e in passato, a X Factor).

Michele Lombardi è un apprezzato polistrumentista


La colonna sonora della vostra vita e una definizione per tuo fratello come musicista?
LUCA: «Direi i Beatles, più che altro come costante e come musica che ascolto quando ho bisogno di ripulirmi le orecchie, si dice in gergo. Mio fratello come musicista è talentuoso, naturale e appassionato».
MICHELE: «Direi anche io i Beatles, anche se davvero mi piacciono tutti i generi. Mio fratello è un musicista intelligente, colto e creativo. Lo stimo molto per la carriera oltreoceano che è riuscito a costruirsi tra mille difficoltà».

Quanto a sogni nel cassetto non ancora realizzati, i due Lombardi si dicono soddisfatti della loro vita attuale. Fino al prossimo viaggio e alla prossima città per suonare.

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