L'ANALISI
21 Maggio 2023 - 08:27
CREMONA - Una festa di note e di amicizia, una festa intensa un po’ come il rosso che da sempre — o quasi — caratterizza la divisa del Coro Paulli che ieri pomeriggio ha festeggiato i suoi sessant’anni di attività nel palazzo del Comune e in quel salone dei Quadri in cui si riuniscono i rappresentanti della comunità, lo stesso salone che fa da cornice a riconoscimenti e premi. E così ieri pomeriggio tutti gli scranni del consiglio comunale erano occupati, l’intervento delle istituzioni, le prolusioni di Roberto Codazzi che ha curato i volumi dedicati al quarantesimo e cinquantesimo del sodalizio. Proprio partendo dalle due copertine dei libri, Codazzi ha evidenziato come al Paulli piaccia giocare con gli spazi e forse gli ossimori: nel salone delle feste del Quirinale con pantaloni alla zuava e in piazza del Comune a Cremona, nella città più piatta del Paese con la vocazione canora rivolta alle vette montane.
A portare la sua testimonianza è stato anche Angelo Rescaglio, mentre il saluto delle istituzioni è spettato all’assessore alla cultura, Luca Burgazzi. Poi la parola è passata alla musica, al canto, ovviamente sotto la direzione dell’inesauribile Giorgio Scolari che il prossimo anno festeggerà il mezzo secolo alla guida del Coro Paulli. Inno di Mameli in apertura e Inno alla Gioia al termine, in mezzo un mondo in musica, dagli stornelli cremonesi di Sterzati ai canti montani fino alla tradizione operistica, in mezzo agli inni una consapevolezza: il Coro Paulli è, a suo modo un’istituzione, un esempio di quel far musica per passione che profuma di socialità, che condivide un patrimonio musicale vivo proprio perché vissuto direttamente.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris