L'ANALISI
PONCHIELLI TALK
06 Aprile 2023 - 08:27
CREMONA - «Guardare all’infinito per non soccombere, per diventare cacciatori di orizzonti». Paolo Crepet racconta così, ai 1.200 spettatori presenti ieri sera fra platea e palchi del teatro Ponchielli, il segreto dei sogni che generano grandi cose. Invitato per il ciclo Ponchielli Talk, Crepet sceglie un brano dei Suicide reinterpretato da Bruce Springsteen e intitolato Dream baby dream per aprire il lungo monologo dedicato al sogno, al potere del sogno e ai giovani. «Come si inizia a sognare?», si chiede e chiede al pubblico. «Un ragazzo cocciuto non è detto che sia intelligente, ma è utile perché ci sia passione», spiega citando Renzo Piano. «Bisogna morire curiosi non ricchi, perché quella è la più grande ricchezza. Non abbiamo più grandi maestri, ma influencer… voi a Cremona no – annota ironico riferendosi alla più popolare delle influencer di moda -. A me piace essere libero, mi piace vivere a modo mio, non appartengo. Voi siete voi stessi? Oggi è complicatissimo, ci sono tutorial anche sulle crostate. Sono state abolite la fatica e il dolore, abbiamo pensato che l’anestesia sia un diritto costituzionale: non dobbiamo soffrire».
Crepet è un tritacarne che mette alla berlina gli acquisti-lampo su Amazon, le serie-fiume su Netflix, i figli mai svezzati, la
dipendenza da smartphone, la smaterializzazione dei rapporti umani e quella che lui definisce come una vita ‘appiattita’, quella vissuta da persone ‘troppo tranquille’ e che quasi mai si indignano. «Una studentessa l’altro giorno ha denunciato pubblicamente che il mondo della formazione è divenuto molto competitivo – dice rincarando la dose -. Voi andreste a un concerto di qualcuno che sbaglia gli accordi? Poco tempo fa ho conosciuto Salvatore Accardo, e ancora oggi cosa fa? Studia. È una fatica, un mestiere. Perché abbiamo deciso di non farlo più? Come si forma l’intelligenza? Non una volta per tutte». Crepet racconta storie di successo in cui la linea dell’orizzonte coincide spesso con una ostinazione quasi incomprensibile. «Sono le idee che fan venire i soldi, non il contrario. Mi offende l’idea di fortuna. I treni buoni a volte passano, ma bisogna andare in stazione a prenderli».
Spesso sono i genitori a finire nel mirino dello psichiatra, sociologo ed educatore reso popolarissimo dalle partecipazioni a talk
show e trasmissioni di intrattenimento e da una lunga serie di libri di vasto successo. «I sogni sono desideri, de-sidera, quindi senza stelle. I latini pensavano fosse una metafora, nel senso che le stelle le dobbiamo cercare da soli, guardando in alto. So che è difficile non guardare in basso». Corrosivo per la gran parte del tempo, sarcastico nell’evidenziare la pervasività delle nuove tecnologie nelle nostre vite, Crepet invita a un risveglio consapevole e dalla portata provocatoria: «Si chiama vita sensoriale, mi hanno insegnato a gustare, vedere, toccare. Questo è un grande pericolo. Io la penso così, non sono un influencer, tornate a casa con le vostre idee. È normale che sia così. Sono qui per provocarvi, non ho bisogno del vostro consenso perché me ne sono liberato da tanto tempo. Vi ascolto volentieri. Sono qui perché sono curioso delle cose». Ponchielli Talk continua il 3 maggio con il rapper Amir Issaa, un incontro che vedrà protagonista il potere della parola e la forza del linguaggio nella musica rap. Un genere musicale ricco, fatto di contenuto, ritmo e tono e che sa affrontare attraverso la rima tematiche sociali importanti.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris