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L'ALTRA ANIMA DEL VIOLINO

Con Bahrami e Valanzuolo, Mozart «parla» napoletano

Voce recitante e musica nel progetto «Il Golfo Magico» che sabato apre il festival all’Auditorium Arvedi

Luca Muchetti

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15 Febbraio 2023 - 09:13

Con Bahrami e Valanzuolo, Mozart «parla» napoletano

Il pianista Ramin Bahrami (al centro) e gli archi del Solis String Quartet

CREMONA - A Napoli con Mozart, un binomio sulle rotte della storia che passa anche da Cremona. Gli archi del Solis String Quartet, il pianoforte di Ramin Bahrami e la voce narrante di Stefano Valanzuolo sono protagonisti de Il Golfo Magico, un progetto ispirato al primo viaggio in Italia intrapreso, fra il 1769 e il 1770, dal giovane Mozart, il quale fece tappa anche a Cremona. L’appuntamento è per sabato 18 alle 21 all’Auditorium Arvedi (piazza Marconi, Cremona) con la prima data del festival «L’altra anima del violino», quinta edizione della rassegna che cade proprio nell’anno in cui il Museo del Violino celebra il decennale della sua fondazione.  Dopo Bahrami toccherà a Leonidas Kavakos (giovedì 9 marzo ore 21), acclamata star mondiale e Anastasiya Petryshak (sabato 1° aprile ore 21), giovane stella del firmamento violinistico.

Lo spettacolo di sabato si incentra sul soggiorno che Mozart, appena quattordicenne, trascorse a Napoli, raccontando non solo i fatti che ne segnarono l’avventura napoletana, ma l’immagine di una città in pieno fermento e del suo rapporto complicato, vitale, malinconico, con il compositore, tracciando in maniera leggera e divertita un ritratto d’epoca. Scritta e narrata da Stefano Valanzuolo, la storia si intreccia con musiche di Mozart e di altri autori riferibili alla storia culturale di Napoli.

Stefano Valanzuolo, voce narrante de Il Golfo Magico

Maestro Bahrami, come nasce questa idea di spettacolo ispirato al viaggio napoletano di Mozart, viaggio che fra l’altro toccò anche Cremona?
«Il comune denominatore sono la musica eterna del più grande genio della musica, Wolfgang Amadeus Mozart, e la sua esperienza con il padre a Napoli, il luogo in cui restarono ammirati, di fronte alla bellezza e all’importanza che allora questa capitale della cultura musicale mondiale rivestiva. È una circostanza molto piacevole perché sono felicissimo di collaborare con Stefano Valanzuolo, autore di una pièce teatrale molto divertente e intelligente, e di collaborare con i miei fratelli musicali napoletani Solis String Quartet, una formazione che ha casa sia nella musica classica che nella musica pop. Portare poi questo spettacolo a Cremona, nella casa di Stradivari, in questa edizione del festival diretto da Roberto Codazzi credo sia una cosa meravigliosa, soprattutto in un momento così buio, di poca cultura, poca freschezza, dove combattiamo, mandiamo bombe e facciamo differenze fra le vittime di una guerra voluta da tutti e le vittime del mio paese natio, la grande Persia, dove i giovani vogliono tornare agli splendori degli 8.000 anni che hanno dato i natali alla civiltà Indoeuropea e reclamano solo la libertà di esprimersi. In Italia, come altrove in Europa, i popoli hanno manifestato vicinanza in questo senso, più della politica. Con la politica purtroppo non sappiamo mai dove si va a parare.

Non solo musica di Mozart, comunque, in questo spettacolo.
«Oltre alla musica meravigliosa di Mozart, contaminata coi sapori del pop, ci saranno anche musiche di maestri napoletani come Cimarosa e Scarlatti. Tutto questo creerà miracolosamente un'armonia fra il genio dell'austriaco e i sapori napoletani. La presenza dei Solis dovrebbe rendere questo messaggio più accessibile ai giovani che vogliono conoscere musica di qualità. Penso insomma che questa sia una formula magica, come il golfo magico di cui parliamo in questo spettacolo. Ho grandi ricordi di questa terra benedetta dalla bellezza e mi piace sapere che il nostro progetto passerà presto da un centro importante come Cremona, in un auditorium dal suono eccellente.

Non è la prima volta che lei si impegna in uno spettacolo che non è un concerto ma qualcosa di diverso.
«Ho collaborato con grandi attori, sono abituato a questo tipo di collaborazioni. Posso citare Giannini, Placido, Rossi Stuart. Questo progetto rientra fra quelle che considero come alcune delle mie avventure meravigliose».

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