L'ANALISI
PADERNO
18 Gennaio 2023 - 12:31
Una sala del museo
PADERNO PONCHIELLI - Nella parrocchiale di San Dalmazio il concerto con Paolo Bottini all’organo Inzoli, a seguire la visita alla casa museo: domenica Paderno ricorda il suo amatissimo Amilcare Ponchielli nell’anniversario della morte (il 16 gennaio 1886) e nell’occasione festeggia, è il caso di dirlo, la chiusura del finanziamento stipulato nel 2003 con l’accordo di programma tra Provincia di Cremona e Comune di Paderno (320 mila euro spalmati su vent’anni) con l’obiettivo della ristrutturazione e del recupero funzionale della casa natale del maestro.
Il debito è estinto, si può incominciare a ragionare in prospettiva e sempre più in grande al consolidamento del ruolo di Museo di interesse regionale e nazionale fruibile al pubblico ora in assoluta sicurezza, più di quanto lo sia stato sinora. «Siamo entrati in un rete prestigiosa e virtuosa che ci aiuta a crescere, ci dà la possibilità di accedere a bandi prima negati — spiega la curatrice Elena Dagani — e a iniziative come la Notte dei Musei. Quando ho preso in mano il Museo non c’era un pianoforte funzionante. Ora l’abbiamo, ma questo è solo un esempio di quanto ci sia ancora da fare per restituire a Ponchielli la fama e la visibilità che si merita».
Paderno custodisce un prezioso materiale documentario ordinato secondo un percorso cronologico: ci sono documenti autografi, fotografie, medaglie, libretti d’opera delle prime rappresentazioni e delle riprese con data ed elenco degli interpreti, spartiti per canto e pianoforte delle opere conosciute e meno note, partiture per banda e orchestra. Una figura forse più conosciuta all’estero che in Italia ma di cui, grazie ai volontari che si mettono a disposizione durante le aperture, il Museo porta avanti opera e memoria. L’ingresso a casa Ponchielli è gratuito, di questi tempi impensabile assumere personale. I volontari hanno garantito finora le aperture, volontaria è la curatrice, volontari i membri del consiglio direttivo. Nessuno percepisce un euro.
«Sono orgogliosa dei padernesi che non fanno mai mancare il loro appoggio mettendo a disposizione alcune ore del loro tempo. Abbiamo organizzato e di nuovo lo faremo brevi corsi di formazione, il passaparola è stato fondamentale — aggiunge Dagani —. Per adesso funziona, direi molto bene e spero di continuare. Le presenze a rotazione fanno sì che, ad esempio, la figlia col nipotino passi a trovare il nonno volontario oppure il pensionato passi a salutare l’amico volontario. Gli piace l’idea e si mette a disposizione pure lui: un giro virtuoso. In più abbiamo il gruppo culturale Vida con sede all’interno delle sale del Museo, anche questo ci aiuta molto».
Un Museo senza entrate se non le offerte dei visitatori non aiuta la programmazione. «Un limite, sicuramente, così come lo è la tipologia di casa museo, stanze di dimensioni ridotte non permettono di ospitare, ad esempio, concerti o incontri particolarmente affollati. È anche vero che con parrocchia e Comune c’è un’ottima collaborazione, è capitato e capiterà di spostare manifestazioni nelle chiese di San Rocco e San Dalmazio, in sala consigliare oppure in piazza». Il budget ridotto all’osso non frena l’ottimismo e la voglie di fare. «Riproporremo in primavera la maratona pianistica già sperimentata con successo nel periodo natalizio, dodici ore ininterrotte di musica. Ci sposteremo invece dal Museo alla chiesa di San Dalmazio, per una seconda maratona, stavolta organistica in collaborazione con la parrocchia e proprio sullo strumento recentemente restaurato e inaugurato nel 1873 dal compositore di Gioconda».
Il rapporto con le scuole e i giovani visitatori è uno dei punto fermi della programmazione 2023. «Riprenderemo l’iniziativa I 1000 volti di Ponchielli coinvolgendo bambini e ragazzi e gli insegnanti di arte e musica. Presenteremo anche un libro, organizzeremo una mostra dedicata alla moglie di Ponchielli, il soprano Teresina Brambilla». Pochi fondi, ancora qualche criticità, ridotti orari di apertura. Ma l’unione fa la forza, sostiene Dagani: «Paderno non si è mai tirato indietro. Se continueremo a fare rete avremo grandi risultati. Piccole cose per un paese, in realtà grandi traguardi».
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