L'ANALISI
03 Dicembre 2022 - 11:27
Noemi sul palco del San Domenico di Crema
CREMA - Dal soul, ai brani romantici, al tormentone estivo. Dieci anni di carriera da riassumere in una sola serata sono tanti, eppure Noemi ha l’aria di chi, ieri sera alla data zero del Teatro San Domenico di Crema, ci è riuscita. Nonostante la voce a tratti è sembrata mancare, per un intuibile raffreddamento, l’artista non si è risparmiata sino alla fine, offrendo un grande spettacolo. Un’atmosfera tra il sognante e il frizzante ha accompagnato i brani, resi particolari e quasi inediti dagli arrangiamenti pensati coi musicisti che hanno suonato con la cantante: Flavia Massima al violoncello, Alessandro Duccio Luccioli alla batteria, Gabriele Greco al basso, Gianluca Massetti alle tastiere, Marco Rosafio alle chitarre e Simona Farris coro. Luci, scenografia e musica mix perfetto del mondo di Noemi, il cui nuovo look raffinato ed elegante non toglie il graffio caratteristico che la sua voce e la sua personale interpretazione sanno dare a ogni tipo di brano.
La scaletta stessa è stata un caleidoscopio di sfumature differenti: se l’esordio è stato affidato a Ti amo non lo so dire, in arrivo dalla platea in abito paillettato, e alle ballad come Per tutta la vita e altri brani più votati all’universo romantico, il cuore del concerto ha lasciato spazio a brani che evocano collaborazioni importanti vecchie e nuove, da L’ Amore si odia, noto feat con Fiorella Mannoia a ad altre contaminazioni col mondo rap o più moderno e contemporaneo. Noemi ha stupito davvero anche sedendosi al pianoforte per eseguire, oltre ai suoi brani in veste inedita, anche altri brani. Dedicata alle ragazze ribelli dell’Iran invece, La borsa di una donna. Nei momenti al piano, un lenzuolo bianco scendeva dal soffitto per aggiungere poesia alla poesia. E ancora Glicine, ultima partecipazione al festival di Sanremo. Il finale ha invece smosso il pubblico al ritmo delle hit estive con Carl Brave, Hula-Hoop e Makumba, che hanno fatto conoscere il lato più esuberante, colorato e divertente della cantante. Tutti i brani hanno sorpreso per le loro versioni rinnovate, molte dai richiami acustici e molte altre con sonorità così moderne e vicine ai mondi musicali più urbani, ancora un tocco di originalità in più alla serata.
Per Noemi, quello di Crema è un ritorno. Il quarto, per la precisione, dato che il primo incontro con la città da parte dell’artista, al secolo Veronica Scopelliti, è avvenuto all’inizio della carriera, pochi mesi dopo l’importante esperienza al talent che la rese celebre, X Factor. Dell’ultimo album che portò al successo Glicine, dal titolo Metamorfosi, Noemi aveva detto: «Quando ho iniziato a lavorare a questo disco avevo bisogno di mettermi a fuoco come persona. Ho fatto un percorso personale, mi sono fermata a riflettere. Tutto questo ha influito sul lavoro per il disco. Sono uscita dal mio guscio, ho incontrato persone nuove che fanno parte dell’underground italiano che mi piacciono molto e che mi hanno dato la possibilità di trovare nuovi spunti per raccontarmi e riappassionarmi ancora di più la musica. Anche per usare la mia voce in modo diverso».
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