L'ANALISI
20 Settembre 2022 - 05:00
CREMONA - Si dice che le notizie dei quotidiani durino appena un giorno, dopo di che la carta — qualcuno sostiene con un pizzico di sarcasmo e delegittimazione della categoria — è buona soltanto per incartare le uova o il pesce e pulire i vetri (mito sfatato, per altro, infatti essendo più sottile di quella di una volta si rompe facilmente lasciando residui sparsi sui vetri). Sono numerosissime, in realtà, le cose che si possono fare con la carta del quotidiano in chiave green e anti spreco, che si presta a tantissimi usi.
Basta dare un’occhiata sul web e si apre un piccolo mondo. Dania Bosi, che lavora alla Fondazione Sospiro, ha messo in piedi un laboratorio artistico utilizzando come materia prima solamente fogli del giornale La Provincia, «una carta al top» (bocciata la Gazzetta dello sport, il Sole 24 ore così così): cimentandosi con questa inusuale forma di artigianato creativo ha realizzato portapenne, cornici per foto, statue e statuette, bambole, collane, festoni, origami, cestini, violini e violoncelli, lampade, pacchi regalo.
Guidata dalla passione per tutto ciò che si trasforma, ricicla, riutilizza e da una innata abilità manuale, Dania spiega l’origine di questo hobby con il desiderio di dare nuova vita e funzione a un materiale destinato al cassonetto o lasciato in pile o sparso per la casa. «E che invece ha ancora tanto da offrire. Riciclo tutto il riciclabile — spiega — reinventandomi e creando dal nulla e a costo zero tanti piccoli e grandi oggetti, utili o di bellezza, che stanno avendo molto successo. Oggetti che nessuno immaginerebbe «nati» da un foglio di carta di giornale. Quello della Provincia in particolare ha lo spessore ideale».
Forbici, colla vinilica, spago e poi perline, tappi di sughero, pennelli e colori: con un po’ di creatività e tanta pazienza Dania crea stupende rose e fiori di carta bellissimi e originali per decorare la casa. Oppure cestini che sembrano realizzati con la tecnica artigianale della produzione di ceste in vimini, la serie delle bambole (di cui va orgogliosa), personaggi, scatole, collane e bracciali e tutto quanto suggerisce la fantasia. La tecnica utilizzata sembra facile, ma non lo è. Dania divide la pagina in quattro parti con il taglierino, ne prende una striscia e partendo da un angolo la arrotola su se stessa fino a formare una cannuccia che incolla, rotola, piega e modella.
Cannuccia dopo cannuccia, l’oggetto prenderà forma a poco a poco. Talvolta il colore è «naturale - spiega Dania — cioè il medesimo che esce dalla combinazione dei fogli a stampa —. Mi piace si leggano i titoli, i nomi dei giornalisti, parti di articoli. Mi piace anche dare colore, dipende dal momento e dal soggetto..». Come tanti artigiani-artisti, Dania Bosi è un po’ «gelosa dei suoi lavori di carta che non vende, ma ama regalare agli ospiti della Fondazione e alle loro famiglie. Un riciclo creativo quello di Dania, dal profumo di carta di giornale e solidarietà.
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