L'ANALISI
19 Gennaio 2022 - 21:13
Un gruppo di studenti del conservatorio Monteverdi
CREMONA - «Ce l’abbiamo fatta», esclama Anne Colette Ricciardi, direttrice del conservatorio Monteverdi. «Il Ministero ha accolto la nostra domanda di statizzazione. La commissione del Miur ci ha inserito per punteggio negli istituti che passeranno allo Stato — afferma il presidente dell’istituto superiore di studi musicali Monteverdi, Andrea Rurale -. Si è concluso così l’iter di valutazione della commissione ministeriale che ha incluso il Monteverdi fra i conservatori statali».
Con la notizia arrivata oggi sul portale ministeriale e con il pronunciamento della commissione sugli istituti pareggiati destinati a passare sotto il ministero e quindi lo Stato — 17 in tutto in Italia di cui il Monteverdi è il più piccolo — si chiude un delicato passaggio che ha preso il via nel 2017 e che dopo cinque anni arriva a buon fine. «Il risultato non era scontato, sapevamo di aver tutte le carte in regola, ma fino a quando non è scritto nero su bianco non si può mai dire — prosegue Rurale —. Questo è un punto fermo da cui partire, ora bisogna lavorare, secondo le indicazioni che arriveranno dal Ministero, per la convenzione che legherà Monteverdi, lo stesso Miur e l’ente locale, il Comune».
Dalla documentazione legata alla conferma della statizzazione arrivano le prime notizie sulla dotazione organica che passerà all’amministrazione statale: «Saranno 23 le unità che entreranno nei ranghi statali — afferma Anne Colette Ricciardi —. Il direttore amministrativo, un direttore di ragioneria, quattro assistenti, quattro coadiutori, un collaboratore e dodici docenti di prima fascia faranno parte del contingente. Ora il lavoro è legato alla definizione della convenzione che dovrà essere firmata fra istituto, Comune e Ministero. Sapere poi che abbiamo ottenuto un buon punteggio ci conferma della bontà del progetto e del lavoro di squadra fatto».
L’assessore alla Cultura Luca Burgazzi commenta: «Il risultato tanto atteso è la conferma dell’importanza del nostro conservatorio, che rappresenta un fiore all’occhiello dell’alta formazione musicale non solo per la città, ma anche per l’intero Paese. Si tratta del completamento di un percorso che dà ragione dell’investimento che si sta facendo su alta formazione e musica in città».
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