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CREMONA

Caso sfratto: «Segnalare Aler al Garante dei Disabili»

Dopo la vicenda dei due fratelli sfrattati, la maggioranza propone un ordine del giorno in Consiglio

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

30 Dicembre 2025 - 19:41

Caso sfratto: «Segnalare Aler al Garante dei Disabili»

Roberto Poli, Rosita Viola, Andrea Segalini e Riccardo Merli. Dietro, la palazzina dell'Aler

CREMONA - Segnalare l’Aler al Garante nazionale per la Disabilità dopo la vicenda dei due fratelli (uno disabile) sfrattati. Lo chiede la maggioranza in Consiglio comunale che ha steso a questo proposito un ordine del giorno da presentare per la discussione e votazione. «Lo sfratto — spiega una nota dei capigruppo di maggioranza — è avvenuto senza alcuna segnalazione specifica ai servizi comunali di tutela delle persone fragili, ma solo attraverso un generico elenco di sfratti amministrativi programmati per decadenza del diritto. E lo sfratto è stato portato a termine da una ditta incaricata dall’Aler, nonostante la disabilità evidente di un titolare del contratto di locazione».

«Tale scelta tiene conto esclusivamente di calcoli ragioniersitici e si approccia ai cittadini utenti come inquilini, ignorando situazioni di fragilità. Peraltro in un contesto normativo che non consente a chi è stato sfrattato di poter riaccedere a servizi di edilizia pubblica. E senza tener inoltre conto che le abitazioni per disabili con problemi di mobilità sono poche». Il testo dell’ordine del giorno specifica che «dai report del Tavolo per le Politiche Abitative del Piano di Zona, è risultato come tra le oltre 60 soluzioni abitative dedicate da enti del terzo settore del territorio agli interventi a favore di persone di condizione di disagio abitativo solo tre sono prive di barriere architettoniche».

«Per tutte queste ragioni — prosegue la nota congiunta — le forze di maggioranza chiederanno all’intero Consiglio comunale di esprimersi rispetto a tali modalità operative dell’Aler chiedendo una modifica delle procedure con un coinvolgimento diretto del Comune. L’ordine del giorno impegna inoltre l’amministrazione a segnalare quanto accaduto al Garante nazionale per la Disabilità al fine di tutelare le condizioni di fragilità».

Il tema è stato sollevato anche nel corso della conferenza di fine anno della Giunta. L’assessore Marina Della Giovanna ha spiegato: «Vogliamo rivedere la collaborazione con Aler che non si può limitare a mandare una pec. Aggiungo che non mancano situazioni di morosità fra gli inquilini delle case gestite dal Comune, ma vengono affrontate con piani di rientro. Aler invece ci manda una pec e cosa chiede esattamente al Comune: di pagare gli arretrati? L’attenzione è alle finanze o alle fragilità? I tavoli ci sono, ma non vengono portate le situazioni di fragilità che Aler conosce. Non sempre infatti queste situazioni vengono a bussare alle nostre porte e facciamo fatica a intercettarle».

L’ordine del giorno ricostruisce così la vicenda: «Aler Brescia-Cremona-Mantova, con pec del 23 ottobre comunicava al Comune– Settore Politiche Sociali un elenco di esecuzioni di sfratti amministrativi per decadenza, con programmazione dell’esecuzione per il mese di novembre, relativi a 8 alloggi, di cui 4 attualmente occupati. Per ciascuna esecuzione programmata veniva indicato esclusivamente il nome e cognome del titolare del contratto e l’indirizzo dell’alloggio, oltre che un sintetico resoconto dell’eventuale presenza di accordi con il nucleo o altri soggetti in merito a possibili proroghe. In questa comunicazione non veniva fatto alcun riferimento alla condizione di disabilità di persone coinvolte in tali sfratti».

Quindi il dispositivo: «Il Consiglio comunale esprime disapprovazione per le modalità messe in atto da Aler». Ciò che è accaduto «non è un caso isolato, ma è esemplificativo di un approccio burocratico-amministrativo che intende i cittadini come inquilini prima che come beneficiari di servizi». Poi la richiesta che sindaco e Giunta segnalino l’accaduto «al Garante nazionale per la Disabilità al fine di tutelare le condizioni di fragilità».

Ma anche che segnalino alla «Giunta Regionale la necessità che Aler proceda a una revisione delle prassi per la gestione di queste procedure, al fine di attivare modalità che siano improntate ad una maggiore e più trasparente collaborazione con i servizi sociali del territorio e ad una maggiore assunzione di responsabilità per quanto riguarda le modalità di espletamento delle proprie funzioni nei rapporti con le persone beneficiarie dei servizi abitativi pubblici».

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