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CREMONA: IL CASO

Sfratto Aler, Della Giovanna: «La tutela dei fragili non può essere responsabilità esclusiva del Comune»

L'assessora al Welfare commenta la risposta dell'azienda: «Urgente la necessità di un confronto interistituzionale»

La Provincia Redazione

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09 Dicembre 2025 - 13:46

Fratelli sfrattati da Aler: «Dormiamo per strada»

Marina Della Giovanna e la palazzina dell'Aler

CREMONA - Le precisazioni fornite da Aler rispetto al recente sfratto di una persona con disabilità rafforzano la convinzione da parte del Settore Politiche Sociali del Comune di Cremona dell'urgente necessità di un confronto inter-istituzionale rispetto alla gestione delle complessità e alle procedure da attivare per trovare soluzioni che siano tutelanti per tutti, ma in particolare per i più fragili.

Aler dichiara di avere seguito scrupolosamente le procedure, di avere tentato la mediazione con gli inquilini e avere informato i Servizi Sociali dell'imminente esecuzione dello sfratto. «Credo il cuore del problema stia proprio qui - osserva l'assessora al Welfare del Comune di Cremona, Marina Della Giovanna -, davanti alla morosità protratta di una persona disabile, e dunque fragile, che Aler con tutta evidenza non riusciva a convocare e coinvolgere per procedere all'attivazione di un piano di rientro, che cosa suggerirebbe il buon senso? Personalmente credo sarebbe stato opportuno sollevare, per tempo, il telefono e domandare, anche ufficiosamente, ai Servizi Sociali se conoscevano questa persona e, se non la conoscevano, scrivere spiegandone la situazione, evidenziando la presenza di una vulnerabilità, magari fornendo un recapito telefonico affinché potessero mettersi in contatto con l'inquilino e supportare il percorso di mediazione indispensabile per trovare una soluzione ed evitare lo sfratto».

«Invero - aggiunge Della Giovanna -, è importante evidenziare come Aler, che adesso, per scaricare la responsabilità, si affretta a sottolineare d'aver contattato i Servizi Sociali senza ricevere riscontro, non abbia messo il Comune di Cremona nelle condizioni di conoscere la complessità del nucleo interessato: le comunicazioni pervenute da Aler, come avviene ormai da tempo, consistevano infatti nel consueto elenco mensile degli sfratti programmati, elenco spesso lungo ma privo di dettagli o indicazioni in merito ad eventuali fragilità di carattere sociale, sanitario o economico, e soprattutto privo di recapiti utili per poter procedere al contatto diretto con gli inquilini. Come già avviene in altri casi, i Servizi Sociali, se tempestivamente attivati, possono supportare Aler con gli strumenti della mediazione sociale, ad esempio nella definizione e nel monitoraggio di piani di rientro dalla morosità, nell’accompagnamento dell’inquilinato attraverso l’attivazione di servizi per i singoli/nuclei familiari e percorsi di inserimento lavorativo».

«Questa vicenda apre indubbiamente una riflessione più ampia - prosegue l'assessora -. La tutela delle fragilità non può e non deve essere considerata una responsabilità esclusiva del Comune. L'emergenza abitativa che sta investendo tutto il Paese, compresa la nostra città, è un fenomeno complesso, che richiede la piena condivisione di responsabilità tra tutti gli enti pubblici coinvolti, inclusa naturalmente Regione Lombardia, che è titolare delle politiche abitative e competente sul sostegno agli enti locali».

«Senza consapevolezza da parte di tutti rispetto alla complessità di alcune situazioni, i Servizi Sociali si trovano ad intervenire sempre più spesso in condizioni estremamente difficili e senza risorse adeguate. Per questo ritengo urgente che Aler fornisca una rappresentazione complessiva della situazione dell’inquilinato, a partire dalla quale mettere a fuoco le fragilità, le relative difficoltà economiche e poter così avviare un lavoro integrato e possibilmente un’interlocuzione congiunta con Regione Lombardia finalizzata a reperire gli stanziamenti necessari anche per le emergenze del nostro territorio» conclude Della Giovanna.

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