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Scatta l’ordinanza botti: «Prevenire e informare»

Promossa anche la campagna di Lav per sensibilizzare sui rischi per persone e animali

Claudio Barcellari

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cbarcellari@laprovinciacr.it

30 Dicembre 2025 - 05:00

Scatta l’ordinanza botti: «Prevenire e informare»

CREMONA - Scatta la stretta sui botti e i fuochi d’artificio in città. Tra la notte di San Silvestro e il giorno di Capodanno, nei luoghi pubblici e nelle aree private di pubblico passaggio il Comune ha ordinato il divieto di far esplodere artifici pirotecnici di libera vendita. L’ordinanza riguarda, in particolare, quelli con «effetto scoppiettante, crepitante o fischiante», come, ad esempio, raudi e petardi.

L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Andrea Virgilio e pubblicata all’Albo Pretorio, in linea con quanto stabilito anche lo scorso anno. «L’utilizzo di questi prodotti — si legge in una nota del Comune — è consentito a condizione di non costituire disturbo, danno o molestia a persone e animali, con conseguenze di qualsiasi genere o natura sugli spazi pubblici comunali».

L’ordinanza ribadisce il divieto di far esplodere fuochi d’artificio di libera vendita nel raggio di 200 metri dai luoghi più sensibili, come ospedali, case di cura e ricoveri pubblici di animali, tra cui il canile e il gattile. I divieti imposti dall’ordinanza, tuttavia, non si applicano ai giochi pirotecnici che hanno un effetto «prevalentemente luminoso». In questa categoria rientrano, ad esempio fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, petardini da ballo, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e palline luminose.

Il sindaco di Cremona Andrea Virgilio

Un occhio particolare viene riservato agli animali domestici, per cui il sindaco raccomanda la massima cautela. In particolare, si chiede ai proprietari di animali d’affezione di «vigilare e attivarsi in modo che l’eventuale disagio determinato dall’uso di giochi pirotecnici, laddove sono consentiti, non causi danni alle persone e agli animali stessi». I rischi più frequenti, in particolare, sono dettati dall’eventualità che si verifichino incidenti stradali. Le violazioni alle norme stabilite dall’ordinanza, qualora la legge non disponga diversamente, prevedono una sanzione che può arrivare fino a 300 euro.

L’intervento del Comune non si limita alla mera formulazione di divieti. In parallelo, il Comune si impegna quest’anno a promuovere il lancio di una campagna informativa dell’Associazione Lav contro i botti di capodanno. Si tratta di un’iniziativa che mira a sensibilizzare la cittadinanza sui rischi e disagi legati all’uso dei botti: la richiesta era stata avanzata proprio dal Consiglio comunale, che dopo la discussione in Commissione Ambiente ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno in cui veniva richiesta la realizzazione di «una campagna informativa e di sensibilizzazione contro l’esplosione di botti da effettuarsi in collaborazione con associazioni animaliste».

L’iniziativa, chiarisce il Comune, «verrà pubblicata anche su tutti i canali di informazione dell’Ente», precisando che «la volontà condivisa è quella di sensibilizzare sugli effetti che i rumori molesti provocati dalle esplosioni dei botti nel centro abitato provocano alle persone anziane e alle persone con particolari patologie, agli animali domestici e alla fauna selvatica oltre al fatto che determinano il raggiungimento di valori di picco elevati e un notevole peggioramento dei valori di qualità dell’aria in atmosfera nelle ore e nelle giornate immediatamente successive ai fuochi, con particolare riferimento alle polveri sottili (PM 10)».

L’ordinanza firmata dal Sindaco contro l’esplosione dei botti, affiancata dalla campagna di sensibilizzazione dell’associazione Lav, si pone dunque l’obiettivo di tutelare e rafforzare l’attenzione dei cittadini sul benessere delle persone fragili e sul benessere animale, con l’auspicio che divieti e raccomandazioni consentano ai cittadini di vivere un capodanno di festa nel rispetto di tutti.

RACCOMANDAZIONI O RESTRIZIONI? «COI FUOCHI CI VUOLE BUON SENSO»

CREMA/CASALMAGGIORE - C’è anche chi punta sulla ‘moral suasion’, ovvero fa appello alla coscienza civica di ognuno, per cercare di limitare i botti di Capodanno. Così si era mosso a fine 2024 il sindaco Fabio Bergamaschi, tramite una raccomandazione pubblica, così potrebbe fare anche stavolta: l’intervento è atteso per oggi. Già nel Cremasco altre amministrazioni hanno scelto questa via, evitando ordinanze restrittive di difficile applicazione, specialmente per quanto poi riguarda i controlli effettivi sul campo nella notte di San Silvestro.

Il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi

«Raccomandiamo alla popolazione, in occasione dei festeggiamenti di Capodanno, un utilizzo moderato e responsabile di botti, petardi e fuochi d’artificio a tutela dell’incolumità propria e altrui e nel rispetto della quiete di persone e animali domestici» è l’appello lanciato già ieri a Sergnano dal sindaco Mauro Giroletti e dal resto della giunta. Sulla stessa linea si è mosso il sindaco di Spino d’Adda Enzo Galbiati: «Non ho potuto fare un’ordinanza di divieto, in quanto non ci può essere una proibizione generica, essendo alcune tipologie consentite. Richiamo però tutti al rispetto del regolamento comunale di Polizia locale, che vieta i fuochi d’artificio, in considerazione del fatto che possono provocare incendi. I nostri agenti vigileranno comunque sul rispetto della normativa».

Sulla stessa lunghezza d’onda la vicesindaca di Rivolta d’Adda Marianna Patrini, che già prima di Natale aveva invitato i cittadini ad astenersi dallo sparare i fuochi d’artificio. «Evitiamo fuochi d’artificio e petardi, disturbano la quiete pubblica, un dono prezioso per chi ha bisogno di riposo. Inoltre spaventano gli animali e possono portare a conseguenze pericolose per l’incolumità. Scegliamo quindi modi alternativi per festeggiare».

Il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni

Una serie di appelli rivolti al buonsenso, in quanto è impensabile poter controllare l’intero territorio, tanto più che la Polizia locale dei paesi nelle ore notturne non è sempre in servizio. Come noto, la sentenza 2024 del 21 settembre 2022 del Tar della Lombardia ha affermato che il tema può essere affrontato solo con una legge nazionale, dichiarando illegittimi i provvedimenti comunali in merito. Il Tar aveva accolto il ricorso presentato da una società attiva nella produzione e vendita di articoli pirotecnici.

Molti comuni hanno nel proprio regolamento di polizia urbana il divieto di scoppio di petardi in aree pubbliche, come nel caso di Casalmaggiore. «Una disposizione che, almeno sino ad oggi, è stata piuttosto rispettata – commenta il primo cittadino Filippo Bongiovanni –: in queste settimane natalizie sono sparuti i botti che si sono sentiti».

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