L'ANALISI
28 Dicembre 2025 - 09:14
Luciano Pizzetti e una scena del Ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi per la regia di Davide Livermore
CREMONA - Nasce da un ringraziamento istituzionale, ma racconta una storia molto più ampia il passaggio con cui il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio ha voluto esprimere pubblicamente la propria gratitudine al presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti. Una storia che riguarda il Festival Monteverdi, oggi riconosciuto come uno dei grandi festival musicali italiani di interesse internazionale, finalmente dotato di una stabilità finanziaria strutturale, come già accade per il festival rossiniano di Pesaro, quello verdiano di Parma e quello pucciniano di Torre del Lago.
Ed è Luciano Pizzetti, presidente del Consiglio comunale, che con chiarezza ripercorre la genesi e l’evoluzione di un itinerario lungo, che ha visto convergere amministrazioni comunali diverse, governi di segno politico differente e, soprattutto, un impegno parlamentare bipartisan raro e significativo. «Il primo passaggio risale alla stagione del governo Renzi, quando vennero stanziati i primi 500mila euro dedicati al Festival Monteverdi. Un finanziamento ‘ad hoc’, nato per sostenere un’eccellenza culturale che già allora rappresentava, insieme alla liuteria, una delle principali ‘cartoline’ di Cremona nel mondo — racconta Pizzetti, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio del Ministri —. Era l’inizio di un lavoro di sistema che ha coinvolto le amministrazioni comunali guidate da Gianluca Galimberti prima e oggi da Andrea Virgilio».

La svolta è arrivata l’anno scorso, «grazie all’iniziativa congiunta della senatrice Simona Malpezzi (Partito Democratico) e del senatore Roberto Ancorotti (Fratelli d’Italia), il Festival Monteverdi ha ottenuto un finanziamento triennale di un milione di euro — continua Pizzetti —. Un risultato importante, che già allora aveva segnato un riconoscimento formale del valore internazionale del festival».
Oggi quel traguardo è stato ulteriormente rafforzato. Con l’ultima legge di bilancio, lo stanziamento è stato infatti trasformato da triennale a finanziamento stabilizzato annuale, sul modello dei grandi festival storici italiani come il Festival Verdi di Parma o il Rossini Opera Festival. Non più una misura a scadenza, da rinnovare con norme straordinarie, ma un contributo strutturale che entrerà stabilmente nei bilanci dello Stato.

«È un passaggio decisivo – ha sottolineato Pizzetti – perché mette il Festival Monteverdi definitivamente in sicurezza. Non sarà più necessario, ogni pochi anni, tornare a ‘brigare’ per garantire le risorse: il finanziamento diventa parte integrante del sistema nazionale». Un risultato che, dal punto di vista economico e culturale, vale – ha osservato – «più di una Capitale italiana della Cultura a cui punteremo nel 2029 con determinazione», perché non limitato a un singolo anno ma proiettato nel futuro. In questo percorso, la convergenza politica.

Due emendamenti distinti, uno a firma Malpezzi e uno Ancorotti, ma concordati e presentati in modo coordinato, hanno permesso a maggioranza e opposizione di riconoscere insieme l’importanza strategica del Festival Monteverdi. «Non si è guardato allo schieramento – ha rimarcato Pizzetti – ma alla sostanza: all’interesse del territorio e al valore culturale dell’iniziativa. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro prezioso del senatore Ancorotti e alla sua sensibilità nel portare avanti le istanze del territorio che ben conosce». Il risultato è un festival che oggi viene finalmente paragonato, a pieno titolo, ai grandi appuntamenti musicali italiani ed europei. Un vero lavoro di sistema, che restituisce al Festival Monteverdi la dimensione che gli compete: quella di patrimonio culturale della città e del Paese.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris