L'ANALISI
26 Dicembre 2025 - 17:42
CASTELLEONE - Natale ci ha resi tutti più buoni, ma di certo non ha spento il fuoco del dibattito politico sotto la Isso. E sotto alla lente d’ingrandimento torna di nuovo la tanto discussa sede della Polizia locale.
A rimettere il dossier sul tavolo è Centrodestra per Castelleone, che già lo scorso marzo aveva acceso i riflettori sullo stato dello stabile che ospita il comando. Una situazione definita senza giri di parole «indecorosa», tanto evidente da mettere d’accordo maggioranza e opposizione. Voto unanime, promessa condivisa, priorità riconosciuta.
Sulla carta però, almeno fino ad adesso e stando a quello che sostiene la minoranza, ora sul piede di guerra. Marcello Bianchi non usa mezzi termini: «Alle parole non è seguito alcun atto concreto». Nei documenti contabili, sottolinea, della nuova sede non ci sarebbe traccia. Neanche se si guarda molto, ma molto in avanti. Nel bilancio e nelle spese previste per i prossimi due o tre anni non compaiono progettazioni, investimenti o tempistiche. Tradotto: nessun passo avanti.
Il sospetto è che si stia aspettando qualcosa che forse arriverà, forse no. Un bando, un’occasione, una finestra futura. Ma per l’opposizione questa non è la scelta giusta che dovrebbe fare un Comune che si muove bene, è semplice attesa. «Governare non significa prendere tempo» – incalza Bianchi – «significa decidere quali sono le priorità». E la sede della Polizia Locale, per chi aveva votato quella mozione, doveva secondo lui esserlo nero su bianco.
Nel frattempo, comunque, gli agenti continuano a lavorare dove sono. In spazi giudicati dalla minoranza inadeguati non solo dal punto di vista edilizio, ma anche sotto altri profili. Le carenze riguardano l’organico, i mezzi e l’equipaggiamento. E qui la metafora è fin troppo facile: «Le crepe non sono solo nei muri», sottolinea, «sono nella gestione e nella programmazione».
Il tema, avverte il Centrodestra, non è solo di decoro o di comfort. Rimandare oggi rischia di trasformarsi in un problema più serio domani. «Continuare a rinviare» – è l’allarme – significa esporre il Comune a difficoltà ben più gravi e costose nel prossimo futuro. Un classico caso in cui il risparmio immediato può diventare spesa doppia, a modo di vedere del consigliere.
Che solleva poi una questione di rispetto istituzionale. «Ridare dignità alla Polizia locale non è una concessione, è un dovere», rivendica Bianchi. E insieme alla sede c’è il nodo del personale: «È indispensabile investire sull’aumento dell’organico per garantire sicurezza, presenza sul territorio e rispetto per chi ogni giorno svolge un servizio essenziale».
Il messaggio finale è politico ma diretto: «Castelleone merita risposte, non rinvii». Ora la palla passa a Fare e alla squadra di Marchesi, per far luce su quello che è davvero accaduto.
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