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LA STORIA

Addio a Sudati, era il pugile ‘silenzioso’

Pizzighettone: aveva 88 anni, di Regona, era stato professionista nei pesi Mosca

Elisa Calamari

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23 Dicembre 2025 - 19:41

Addio a Sudati, era il pugile ‘silenzioso’

PIZZIGHETTONE - A Regona lo chiamavano «il pugile silenzioso», perché non si è mai vantato del suo passato sul ring da professionista. Per tutti era semplicemente una brava persona e un grande lavoratore, che se ne è andato ad 88 anni lasciando in eredità impegno, sacrificio ed umiltà.

Antonio Sudati, muratore fin dalla giovanissima età, negli anni Sessanta diventò infatti pugile nella categoria pesi Mosca.

A riscoprire i suoi successi, di cui raramente parlava, è stato cinque anni fa lo storico e ricercatore Gianfranco Gambarelli, che attraverso l’archivio del quotidiano La Provincia ha recuperato gli articoli del passato sul borgo, compresi quelli sulle gare di boxe e sui successi di Sudati.

È all’età di 18 anni che il regonese scoprì il pugilato: dopo giornate massacranti da muratore, raggiungeva la palestra di Cremona in bicicletta, o in treno durante i freddi mesi invernali. Si allenava e coltivava il suo hobby, che presto diventò qualcosa di più. Nel 1961 arrivò infatti l’ingresso nel professionismo sportivo, appunto nella categoria pesi mosca: Sudati ne pesava appena 48 kg.

Furono oltre 25 gli incontri disputati tra il 1963 e il 1966, qualcuno proprio a Pizzighettone ma altri anche all’estero. Per avere il tempo di combattere chiedeva ferie non retribuite al datore di lavoro: la boxe all’epoca non poteva certo dare di che vivere, ma era una passione alla quale non voleva rinunciare seppure senza arrecare danni all’altro suo impegno nell’edilizia.

Tra i momenti più significativi della sua carriera è da citare l’incontro del 1965 contro Fernando Atzori, famoso olimpionico e medaglia d’oro a Tokyo: quel match – il 20 marzo 1965 a Frosinone – ebbe grande richiamo anche sulla stampa nazionale. E anche se Atzori vinse l’incontro, per lo sportivo pizzighettonese quel confronto restò qualcosa di storico e indimenticabile.

A Pizzighettone c’è inoltre chi ricorda ancora il combattimento disputato all’oratorio San Luigi: una sconfitta legata per lo più all’emozione di doversi battere «in casa».

Dopo il ritiro dal ring, Sudati non ha più lasciato il suo mestiere di muratore, fino alla pensione. Nel borgo è stato attivo anche nel mondo del calcio, mettendosi a disposizione per aiutare durante le partite. A chi incontrandolo a passeggiare lungo la ciclabile nei pressi dello stadio del paese gli chiedeva del suo passato sportivo, raccontava qualche episodio con la consueta discrezione. Senza vantarsene. Perché pur essendo stato uno sportivo autentico, è sempre rimasto lontano dai riflettori, con le radici ben piantate a terra.

L’ultimo saluto sarà domani mattina nella chiesa parrocchiale di San Bassiano. «Perdiamo un grande uomo e un pezzo di storia di Pizzighettone», hanno scritto alcuni compaesani sui social.

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