L'ANALISI
22 Dicembre 2025 - 12:34
CREMONA - Tre consiglieri comunali di Cremona – Andrea Carassai (Forza Italia), Jane Alquati (Lega) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona) – hanno presentato un’interrogazione a risposta verbale rivolta al sindaco e alla giunta in merito a quanto avvenuto nell’asilo comunale San Giorgio.
Secondo quanto comunicato ufficialmente alle famiglie dalla scuola, durante la festa di Natale è stato preparato un “testo sui valori”, motivando la scelta con la necessità di “non urtare la sensibilità di nessuno”. Nel messaggio augurale inviato ai genitori, inoltre, la parola “Natale” non compare mai ed è sostituita dal più neutro termine “feste”.
“I fatti ci preoccupano molto” – dichiarano i tre consiglieri – perché sembrerebbe trattarsi di una scelta ideologica imposta o comunque pedagogicamente discutibile, che rinuncia preventivamente alla dimensione culturale e storica di una festività che ogni bambino già vive nelle strade e nelle piazze della nostra città. Evitare di parlare di Natale per timore di offendere qualcuno significa attribuire a questa tradizione un valore divisivo che non ha mai avuto. Il Natale, per i valori di pace e fratellanza che porta con sé, è un patrimonio condiviso da tutti: credenti e non credenti.
Nell’interrogazione, Carassai, Alquati e Portesani chiedono alla giunta e al sindaco di chiarire se fossero a conoscenza dei fatti riscontrati all’asilo San Giorgio, se ritengano accettabile che una scuola pubblica comunale elimini i riferimenti culturali del Natale per paura di urtare la sensibilità altrui e se intendano intervenire affinché la festività venga riconosciuta e nominata come tale nell’offerta formativa. Viene richiesto anche di far vivere ai bambini un’esperienza positiva e aggregativa, evitando censure che impoveriscono l’offerta educativa, e di convocare un confronto con la dirigente, la pedagogista del Settore Politiche Educative e Istruzione del Comune, insegnanti e rappresentanti dei genitori dell’asilo.
I consiglieri chiedono inoltre di verificare se situazioni analoghe si siano verificate anche in altri asili comunali, chiarendo le motivazioni di tali scelte e valutando eventuali azioni correttive per le future occasioni.
“Questa interrogazione non nasce dalla volontà di creare polemica politica, ma dal desiderio di preservare ciò che caratterizza la storia e il sentire del nostro popolo. Il Natale fa parte della nostra identità collettiva e della memoria condivisa di generazioni. Difenderlo significa difendere noi stessi”, sottolineano Carassai, Alquati e Portesani.
I tre consiglieri evidenziano come, nelle scuole dell’infanzia e primarie statali, il Natale rappresenti da sempre un’occasione educativa ricca di attività creative e momenti di convivialità, vissuti in un sano rapporto di alleanza tra scuola e famiglia, senza ledere la sensibilità e le tradizioni di alcuno. “Non comprendiamo perché in un asilo comunale si debba arrivare al punto di evitare persino di pronunciare la parola Natale o di proporre attività che fanno parte da sempre della crescita dei bambini e del patto di corresponsabilità tra le due agenzie educative”.
I tre consiglieri concludono: “Non permetteremo che la tradizione e la cultura vengano sostituite dal vuoto. Un Natale senza Natale è un paradosso educativo. Chiediamo trasparenza, confronto e rispetto della storia e dell’identità che appartengono alla nostra comunità”.
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