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BASSA PIACENTINA

Tre cani ridotti allo stremo: esposto della Lav in Procura

L’associazione animalista denuncia una grave vicenda di incuria che avrebbe portato alla morte di due animali e al salvataggio in extremis di un terzo

Elisa Calamari

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22 Dicembre 2025 - 10:21

Tre cani ridotti allo stremo: esposto della Lav in Procura

BASSA PIACENTINA - Un esposto depositato in Procura a Piacenza contro i proprietari di tre cani, due dei quali sarebbero stati lasciati morire di fame e uno salvato per miracolo. È quanto denuncia la Lav, Lega anti vivisezione, rappresentata dall’avvocato Chiara Barcellesi del foro di Cremona che ha firmato la relazione.

«Attraverso l’atto chiediamo anche l’affido del terzo cane, che è stato invece reso ai padroni», spiega la volontaria Maria Pia Superti.

I fatti sono accaduti nelle scorse settimane in un paese della Bassa Piacentina: tramite l’intermediazione di una persona che conosce i proprietari, la sezione cremonese della Lav è venuta infatti a conoscenza delle condizioni disperate degli animali che, stando a quanto riferito, sarebbero stati molto spesso rinchiusi in un locale attiguo all’abitazione dei proprietari «senza cibo e, in piena estate, con sole tre ciotole d’acqua».

Per istinto di sopravvivenza i cani si sarebbero nutriti con bacche e forse anche sassi. Dopo le prime segnalazioni, le forze dell’ordine sono intervenute per un sopralluogo, ma in attesa dei provvedimenti la situazione dei cani è drasticamente peggiorata. Superti spiega: «Uno è stato trovato morto nell’abitazione, gli altri sono stati portati dal veterinario (nel Piacentino, ndr) dove anche un secondo animale è purtroppo deceduto. Il terzo, dopo un delicato intervento chirurgico, è stato salvato e reso ai proprietari

Stando alle successive informazioni raccolte dalla Lav, il terzo animale avrebbe fortunatamente ripreso peso, ma l’associazione ha comunque ritenuto di chiederne l’affido non ritenendo i proprietari idonei: «I cani per diverso tempo sono stati limitati nella loro libertà e lasciati morire d’inedia, fino a diventare pelle ed ossa.» Alla Procura Lav ha dunque chiesto di valutare le adeguate ipotesi di reato e, appunto, l’affido del cane sopravvissuto.

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