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PERSICO DOSIMO

Gli studenti riscoprono il referendum del 1946 tra le carte dell’archivio comunale

Avviato un progetto di ricerca storica che coinvolge la classe 3ª B della scuola media di Levata di Grontardo e il Comune

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

17 Dicembre 2025 - 19:52

Gli studenti riscoprono il referendum del 1946 tra le carte dell’archivio comunale

PERSICO DOSIMO - Una ricerca storica sul referendum sulla forma istituzionale dello Stato e sull'elezione dell'Assemblea costituente del 1946. È stato avviato nei giorni scorsi il progetto che ha coinvolto i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Levata di Grontardo e il Comune di Persico Dosimo. Nella sala del consiglio comunale di Persico Dosimo i ragazzi della classe 3ª B accompagnati dalle docenti Piera Federici e Marianna Pacicca hanno iniziato il lavoro di ricerca storica, autorizzata dal Comune.

Ad accogliere i ragazzi Mara Mondoni, responsabile della biblioteca di Gadesco Pieve Delmona e referente dell'Archivio e del Protocollo, che ha introdotto l'argomento spiegando le caratteristiche di un archivio: come è suddiviso, gli strumenti degli archivisti, la conservazione fisica dei fascicoli e tutto ciò che avrebbe potuto aiutare i ragazzi a muoversi tra i faldoni per la loro ricerca. «L'archivio di un Comune, essendo un ente pubblico, è regolato dalla normativa nazionale: come disposto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio la pubblica amministrazione è obbligata a conservare il proprio archivio ordinato e organizzato secondo uno schema, che si chiama titolario». L'attuale schema di titolario prevede 14 titoli, organizzati a loro volta in classi. Titoli e categorie costituiscono le macro-aree e le classi le sotto-aree che riflettono le funzioni e le competenze dell'Ente pubblico, alle quali vengono ricondotti i documenti prodotti e ricevuti.

Mondoni ha poi mostrato uno dei fascicoli che si sono conservati del referendum istituzionale e delle elezioni dell'assemblea costituente, particolarmente significativo poiché primo referendum e prime elezioni nei quali hanno votato le donne. «Prima di lasciarli lavorare sulle carte – ha proseguito Mondoni – per raccogliere i dati necessari per la loro ricerca, ho spiegato che per queste prime elezioni e referendum il Governo aveva fatto una grossa campagna di informazione, pubblicando sul Corriere della Sera un trafiletto nel quale si invitavano le donne a non lasciare tracce di rossetto sulla scheda. Questo per evitare di rendere nullo il voto: le vecchie schede di votazione, infatti, erano dotate di una linguetta autoadesiva che veniva umettata per poterla sigillare. Se sulla stessa fossero rimaste tracce di rossetto sarebbe stato facile capire che il voto era riconducibile ad una donna e quindi sarebbe stato annullato». Una piccola nota che ha stuzzicato la curiosità dei ragazzi che hanno poi proseguito nella consultazione del materiale per poter raccogliere i dati necessari per la redazione della loro ricerca. «Il progetto proseguirà nel corso dell'anno e i ragazzi torneranno più volte in comune per consultare il materiale. In uno dei prossimi incontri verranno in visita all'archivio del comune e sarà mostrato loro l'archivio storico riordinato dal 2011 al 2016 dalle archiviste Daniela Mondoni e Mara Mondoni nell'ambito di una convenzione con altri comuni della provincia di Cremona per la gestione associata degli archivi storici».

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