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Acque monitorate: «Inquinanti nei limiti»

Sotto la lente Po, Adda, Serio, Oglio ma anche rogge e colatori. Analizzate anche le falde

Elisa Calamari

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17 Dicembre 2025 - 18:52

Acque monitorate: «Inquinanti nei limiti»

CREMONA - In fiumi e acque sotterranee della Lombardia inquinanti in qualche caso presenti, ma praticamente sempre nella norma, stando all’ultimo monitoraggio Pfas eseguito dall’Arpa. Le sostanze perfluoroalchiliche – ovvero composti chimici sintetici provenienti per lo più da tessuti impermeabili, imballaggi, cosmetici, schiume antincendio – sono anche definite «inquinanti eterni» per la loro estrema persistenza e, per quanto riguarda il nostro territorio, sono state cercate in primis lungo Po, Adda, Serio e Oglio.

Sono stati 1.088 i campionamenti eseguiti in regione in un anno e le sostanze perfluoroalchiliche ricercate sono state 18, rispetto alle 6 previste dalla normativa nelle aree del territorio in cui vi è la potenziale maggiore diffusione. Le stazioni di campionamento sono state invece 127, mentre per il monitoraggio delle falde sono state effettuate due campagne su 100 pozzi distribuiti sull’intero territorio regionale.

Per la precisione nel 2024, anno di riferimento del monitoraggio appena divulgato da Arpa, le campagne effettuate in provincia sono state: sette a Pizzighettone (cinque nel fiume Adda e due nel Serio Morto); tre a Casaletto Ceredano (roggia Melesa); quattro a Chieve (roggia Benzona); tre a Moscazzano (colatore Videscola); quattro a Capergnanica (roggia Acqua rossa); cinque a Sergnano e sei a Montodine (nel Serio); otto a Crema (quattro nella roggia Cresmiero e quattro nella roggia Molinara); quattro a Gerre de’ Caprioli (colatore Morbasco); 12 a Cremona (fiume Po); sette a Gabbioneta Binanuova e una a Soncino (fiume Oglio).

Per quanto riguarda le acque sotterranee, invece, sono stati effettuati: quattro campionamenti a Crema, altrettanti a Gombito, due a Pizzighettone, Ripalta Arpina, Ricengo, Vailate, Piadena, Pozzaglio, Sergnano. Infine, monitorato l’impianto di depurazione acque reflue di Bagnolo Cremasco (corpo idrico recettore roggia Benzona), di Casalmaggiore-Vicomoscano (Dugale Casumenta), di Crema-Serio1 (roggia Cresmiero) e Cremona (colatore Morbasco). Lungo il Po a Cremona analizzati anche alcuni pesci della specie abramide. Non solo: Arpa fa sapere che la ricerca dei Pfas ha interessato anche due scarichi industriali convogliati in pubblica fognatura afferente ai depuratori di Casalmaggiore-Vicomoscano e Crema-Serio2.

Ecco il risultato complessivo sintetizzato dall’Arpa stessa: «Le concentrazioni di Pfas nei corpi idrici fluviali, considerando anche i nuovi composti monitorati, sono risultate nel 85% dei casi al di sotto dei limiti di quantificazione della metodica analitica. Come avvenuto nel triennio 2021/2023, nei casi in cui i limiti di quantificazione siano stati superati, i valori riscontrati sono risultati nella totalità dei casi inferiori ai limiti di legge». Da rilevare che «tra i corpi idrici fluviali monitorati a partire dal 2024 si segnalano concentrazioni di Pfos (acido perfluorottansolfonico) superiori a 10 ng/l per la roggia Molinara (Crema) e la roggia Acquarossa (Capergnanica)». Nel 2024 sull’asta del fiume Po i valori massimi annui, rilevati in corrispondenza delle stazioni di monitoraggio lombarde, non hanno invece superato generalmente 6 ng/l, fatta eccezione per un massimo assoluto di 13 ng/l a Somaglia (Lodi).

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