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IL REFERENDUM CHE DIVIDE

«No alla riforma Nordio», c'è il comitato delle associazioni

Corada e Dinoi: «Usciremo dai tribunali per raggiungere i paesi, i quartieri, i cittadini»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

16 Dicembre 2025 - 20:50

«No alla riforma Nordio».  C'è il comitato delle associazioni

I rappresentanti delle associazioni che hanno costituito il Comitato del ‘no’

CREMONA - Sabato scorso, in occasione della presentazione dell’Anm del Comitato ‘Giusto dire No’ alla riforma Nordio sulla separazione delle carriere, Giancarlo Corada, presidente provinciale Anpi, aveva raccolto l’appello lanciato da Ilaria Sanesi, giudice della Corte d’appello di Brescia, coordinatrice del Comitato, e dal pm Alessio Dinoi, segretario della sottosezione di Cremona dell’Anm.

L’appello: «Il nostro primario intento è di cercare di raggiungere i paesi, i quartieri, di uscire dai Tribunali per quanto ci riguarda, di uscire dalle università e andare a parlare con i cittadini».

Corada aveva rilanciato: «Avremo bisogno della vostra competenza e noi faremo il possibile: avendo una rete che va nei paesi, vi chiederemo la disponibilità di fare qualche iniziativa magari insieme».

Scambio di numeri tra Corada e Dinoi. Non solo.

Oggi, il giudice Elena Bolduri, presidente della sottosezione di Cremona dell’Anm, e il collega Dinoi erano nella sede dell’Anpi di Cremona. Qui è stata presentata la costituzione del ‘Comitato cremonese per il no alla separazione delle carriere’.

Promotori: Corada, Elena Curci e Maria Teresa Perin (Cgil Cremona), Paolo Bodini (Gruppo Articolo 32 Cremona), Carla Bellani (Pax Crhisti Cremona), Pierluigi Rizzi (Legambiente, circolo VedoVerde Cremona), Michele Arisi (associazione Sinistra Futura), Giampiero Carotti e Amilcare Dondè (Coordinamento Democrazia Costituzionale), Marco Pezzoni (Movimento federalista europeo, sezione di Cremona), Gigi Rotelli e Giancarlo Storti (Associazione welfare Cremona), Anna Grimaldi, vice presidente Associazione 25 aprile.

C’è lo slogan: «È il tempo del coraggio, votiamo no al referendum contro i magistrati e contro la Costituzione: vota e fai votare no».

Al Comitato di Cremona hanno aderito il M5S, Avs, Rifondazione comunista e per il Pd, il comitato cittadino.

Bolduri e Dinoi hanno spiegato le ragioni del ‘no’. Dieci motivi sono riassunti nel volantino dell’Anm.

La riforma è uno strappo senza precedenti: la politica tenta di ridimensionare l'autonomia della magistratura, rendendo meno efficace la sua opera di bilanciamento e controllo, è una torsione pericolosa dell'equilibrio tra poteri sancito dalla Costituzione.

Rende più facili le pressioni indebite della politica sulla giustizia.

Incoraggia la scelta pilotata dei membri laici del Csm in quota alla maggioranza che saranno sorteggiati in una lista decisa dalla maggioranza parlamentare.

La separazione delle carriere è spesso l'anticamera di un controllo politico diretto sul pm.

La riforma non rende la giustizia più efficiente, la rende meno indipendente.

Un attacco alla magistratura è sempre un attacco alla democrazia.

Il 10 gennaio a Roma sarà presentato il Comitato nazionale che fa riferimento all’Anpi. Il Comitato nato a Cremona organizzerà un seminario.

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